“Proposte”, addio a Como ufficiale. Contratto disdetto con Villa Erba

Tessile Il cda della fiera ha formalizzato la volontà di lasciare la storica sede cernobbiese. Il presidente Tessuto: «Addolorato, ma è inevitabile: non si può limitare la concorrenza sleale»

Il dado è tratto, dalle parole si è passati ai fatti: ieri la fiera Proposte ha spedito a Villa Erba e a tutti i soci della manifestazione una lettera con la quale comunica formale disdetta del rinnovo del contratto. Lo scenario ventilato da anni a causa del fuori salone selvaggio ha preso una piega concreta poich tutte le iniziative prese dal Comune di Cernobbio per tutelare il salone e impedire iniziative commerciali di concorrenza “parassitaria” non hanno dato alcun risultato concreto.

A due settimane dall’apertura della principale vetrina del tessile arredo stanno circolando inviti cartacei e online di showroom aziendali in negozi, locali pubblici, alberghi. Volantini che invitano la clientela a visionare le collezioni già dall’1 maggio, un giorno prima dell’opening di “Proposte” in programma dal 2 al 4 maggio. Questi comportamenti scorretti “bruciano” evidentemente l’attività delle aziende presenti a Villa Erba.

“Confesso che sono molto addolorato per questo passo, soprattutto perché non è stata profondamente compresa l’importanza della rassegna per l’economia del territorio- dichiara il presidente Alessandro Tessuto- Sono grato al sindaco Matteo Monti che si è attivato per mantenere l’ appuntamento a Cernobbio. Purtroppo ad oggi non ci sono i presupposti normativi per ostacolare chi opera in modo palesemente sleale. Nulla può fare anche l’amministrazione regionale. E allora davanti a uno scenario in cui gli espositori si sentivano impotenti e giuridicamente non salvaguardati bisognava agire per evitare il progressivo declino di “Proposte”».

Nelle passate edizioni la polizia locale di Cernobbio in collaborazione con le altre polizie del territorio aveva effettuato dei controlli e redatto verbali ispettivi presso gli espositori esterni , inoltrando poi i relativi atti alla Regione, competente per le sanzioni del caso. Un meccanismo che però è servito a poco. Anche quest’anno Matteo Monti aveva dichiarato che non sarebbero state tollerate aperture anticipate rispetto ai giorni canonici della Fiera. Ma la sua volontà di intervenire non ha scoraggiato una decina di “Fuorisalonisti,” come sopra evidenziato.La goccia che ha fatto travasare il vaso. Non si sa se dopo la disdetta spedita a Villa Erba, il Consiglio di Proposte stia già valutando sedi alternative.

In passato si era parlato di Villa Reale a Monza e di Fieramilano, o comunque di una location nell’area metropolitana che può godere di migliori collegamenti con gli aeroporti per favorire i buyer esteri.

Di certo l’addio di “Proposte” l’ultima fiera del lusso sul lago di Como, sarebbe un’enorme sconfitta per l’intera filiera serica che oltretutto sta vivendo un momento di grande crisi dopo l’altrettanto grande crescita durante la pandemia.

Proposte rappresenta un’eccellenza, un punto di incontro importante per le tante realtà lariane che hanno diversificato il loro business nel tessile arredo. Nelle ultime stagioni sono cresciuti anche le top company straniere. A maggio sono attesi nel polo cernobbiese 79 espositori, di cui 31 italiani e 48 provenienti da vari Paesi. Il loro addio è dietro l’angolo.

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