La beffa strade e i comaschi fantozziani

Avete presente Fantozzi che dopo aver subìto ogni vessazione dal Ducaconte di turno, chiosava: “Com’è umano lei”. Ecco, noi elettori comaschi siamo come il personaggio scaturito dal genio di Paolo Villaggio. Ci maltrattano e penalizzano e continuiamo a votarli.

L’ultima di “lorsignori” è l’idea di inglobare nella Pedemontana un pezzo della Milano-Meda. Si tratta della Superstrada stra utilizzata ogni giorno da migliaia di lariani diretti a Milano che scelgono questa tratta anche per evitare il balzello dell’A9, l’autostrada più cara d’Italia. Ebbene la pacchia sta finendo. Sia pure fra tre anni, il nuovo status della strada prevederà il pedaggio nel percorso da Lentate sul Seveso a Bovisio Masciago. Alternativa per evitare il balzello sarà quella di dirigersi sulla ex Statale 35 che attraversa i paesi, con la certezza di restare imbottigliati nel traffico avendo contribuito ad alimentarlo. Oltretutto per chi vive dalle nostre parti, questo pedaggio è un’altra ennesima beffa. Ci avevano promesso il secondo lotto della tangenziale di Como, opera indispensabile per far respirare un po’ il territorio, e sappiamo ormai che non arriverà. Ma a parziale risarcimento era stata garantita la gratuità del primo lotto che, pur servendo a poco, qualcosa fa. Invece ciccia.

Adesso arriva anche la ciliegina indigesta del pedaggio sulla Milano-Meda. E non ci dicano che è inevitabile, perché in politica tutto si può quando c’è la volontà di farlo o magari il tornaconto. I responsabili di tutto questo sono le amministrazioni che in questi ultimi trent’anni hanno governato Regione Lombardia con tre presidenti, Roberto Formigoni, Roberto Maroni (che purtroppo ci ha lasciato) e Attilio Fontana. Da tutti loro sono arrivate promesse poi disattese con la palla lanciata nel campo dello Stato ed evidentemente non raccolta dai parlamentari comaschi, di tutti gli schieramenti che si sono alternati al governo, delle ultime legislature. E anche qui, pur senza tirare in ballo il tornaconto perché, fino a prova contraria, non c’è stato, abbiamo la dimostrazione plastica, con la terza corsia dell’A9 tra Como e Lainate fortemente voluta dall’attuale sottosegretario Alessio Butti, che quando si intende realizzare un’opera considerata fondamentale, prima o poi ci si riesce. Peccato che dal punto di vista delle infrastrutture viarie, questo sia un “unicum”.

D’altra parte i politici in Regione e Parlamento fanno bene a vestire i panni del Ducaconte e vessare i poveri Fantozzi comaschi. Perché tanto questi ultimi, continuano a votarli in massa. Si parla, come avrete capito, del centrodestra. Allora a uno verrebbe da dire, ma perché non proviamo a cambiare? Persino il ragioniere, a un certo punto, aveva compreso che lo stavano prendendo per il c…

Forse perché dall’altra parte non è ancora comparso qualcuno che ci ispiri fiducia. Ed è tutto dire. Viste le performance degli avversari, quanto sono conciati nel centrosinistra? Forse a noi Fantozzi del lago, l’eventuale alternativa sembra uguale o addirittura peggiore. Perciò anche dalle parti del Pd e dintorni dovrebbero fare un bel esamino di coscienza. Com’è che di fronte a tutti questi schiaffoni su tangenziali mancate e pedaggi dilaganti, non li prendono in considerazione? Nella nostra situazione si può tranquillamente applicare il detto “Franza o Spagna purché se magna”. In questo caso purché si viaggi senza balzelli e con strade adeguate alle necessità del territorio e dell’economia. L’extrema ratio potrebbe essere l’astensione di massa.

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