Erba, via Cantù è sempre più pericolosa: «La gente ha paura, serve il tutor»

Il caso Lunedì pomeriggio si è verificato l’ennesimo grave incidente sulla provinciale. L’assessore Redaelli: «Bisogna intervenire per limitare la velocità, in zona c’è anche un asilo»

Quattro incidenti gravi in quattro anni, senza contare i mezzi che hanno sbandato senza gravi conseguenze.

L’ennesimo scontro tra un furgone e un’automobile avvenuto lunedì in via Cantù, il tratto della provinciale Arosio-Canzo compreso nella frazione di Buccinigo, riaccende la polemica sulla pericolosità della strada: «I residenti hanno paura - dice l’assessore Matteo Redaelli - siamo a due passi da un asilo e da un oratorio. A gennaio con il vicesindaco Sofia Grippo abbiamo chiesto l’estensione del tutor, ma non abbiamo ricevuto risposta».

Lunedì pomeriggio una Lancia Musa, guidata da una donna di 61 anni, è finita dritta nel cassone di un camion che ha perso il controllo a causa del fondo scivoloso e si è ribaltato in mezzo alla strada. Un palo della luce è stato abbattuto (è la seconda volta), sono arrivati mezzi di soccorso, vigili del fuoco e forze dell’ordine: per fortuna nessun pedone è stato travolto, due delle tre persone coinvolte sono finite all’ospedale.

La situazione

«È l’ennesimo episodio grave - dice l’assessore Redaelli, collaboratore della parrocchia di Buccinigo - in un punto troppo pericoloso. A gennaio, con il vicesindaco Grippo, abbiamo scritto alla Provincia chiedendo di intervenire: bisognerebbe estendere fino a lì il tutor già esistente sull’Arosio-Canzo, pensare a un guardrail e altre misure di contenimento. I residenti hanno paura a caminare a bordo strada, me lo hanno detto più volte».

Senza contare, prosegue l’assessore, «che siamo a pochi metri da un asilo e da un oratorio che fra poco ospiterà un centro estivo pieno di bambini. Il palo della luce sulla strada è già stato abbattuto due volte, è una fortuna che non abbia mai colpito i pedoni». Erba torna insomma a chiedere interventi di sicurezza, in un punto in cui gli automezzi - soprattutto nelle giornate di pioggia - perdono facilmente il controllo.

Le risposte che arrivano da Villa Saporiti, però, non lasciano molto spazio all’ottimismo. «Per il tutor - dice il dirigente provinciale Bruno Tarantola - non ci sono le condizioni, la legge chiede un tratto di strada lungo almeno un chilometro privo di accessi e vie laterali: condizioni che purtroppo non ci sono».

L’ipotesi autovelox

L’alternativa sarebbe quella dell’autovelox comandato da remoto. «Certo, ma anche in questo caso servono condizioni particolari. Non le ho stabilite io, sono decreti ministeriali: devono esserci stati incidenti gravissimi, ascrivibili solo ed esclusivamente alla velocità troppo elevata. È difficile però che un incidente venga attribuito solo alla velocità elevata dalle forze dell’ordine che effettuano i rilievi, anche perché spesso è difficile individuare la causa principale».

Il motivo, conclude Tarantola, «è evitare che i Comuni o le Province mettano velox per fare cassa, un’accusa che ci sentiamo rivolgere spesso dai cittadini anche per i punti in cui i tutor e i rilevatori sono assolutamente necessari per la sicurezza». La palla torna insomma al Comune, che potrebbe valutare rilevamenti della velocità assidui con il telelaser in presenza della pattuglia della polizia locale.

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