Affondo Cagnardi: «Non torni la cappa canturina»

Il coach di Cantù teme il contraccolpo dopo l’ennesimo flop in Coppa Italia

Nonostante la sconfitta che non consente all’Acqua S.Bernardo Cantù di accedere alla finale di Coppa Italia, l’allenatore canturino non abbassa lo sguardo e mette la faccia oltre che l’orgoglio nel difendere tutta la squadra, nessuno escluso.

«È un peccato per tutti i nostri tifosi, per la città e la società: una partita difficile per tutti e break affidati alle singole individualità. Abbiamo anche vinto gli ultimi tre quarti, ma questi sono dati che poi non contano molto quando si perde. Una delle cose da rivedere - spiega Cagnardi - sono e troppe palle sprecate in attacco, come sempre in questi casi, i particolari fanno la differenza. Continuiamo a patire a rimbalzo e questo aspetto è con noi dall’inizio della stagione».

Come prenderà questa sconfitta tuto l’ambiente? «Che adesso non torni la “cappa canturina” - puntualizza l’allenatore - in cui tutto sembra negativo e si torni a sprecare le solite critiche. Una partita dal basso punteggio come questa si poggia su equilibri molto labili e andare a ricercare il pelo nell’uovo non è mai cosa giusta. Volevamo ovviamente vincere una sfida che ci avrebbe consentito di giocarci un trofeo importante e uno degli obiettivi della stagione».

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