«Cantù, è necessaria una faccia diversa»

Basket Suggerimenti e raccomandazioni di coach Cagnardi per il match casalingo di domani contro Cremona. «Rispetto a Vigevano, dobbiamo fare un altro effetto agli occhi del club e dei tifosi». Moraschini andrà solo a referto

La conferma arriva dalla viva voce di coach Devis Cagnardi: contro la Juvi Cremona, domani sera, Riccardo Moraschini non ci sarà. E, se a referto ci andrà, il contributo alla causa sarà prevedibilmente davvero ridotto all’osso. A ieri, il giocatore non si era ancora allenato, in pieno attacco influenzale fin dai primi giorni della settimana.

Ma Cagnardi non vuol sentire troppe scuse: «A Moraschini questa settimana avrebbe fatto solo bene. Siamo nella situazione di dieci giorni fa: restano fuori Cesana e Baldi Rossi, abbiamo però cinque senior, più Berdini, Nwohuocha, Tarallo e i ragazzi del Pgc, pronti a dare battaglia».

«Mi piace l’agonismo della Juvi»

Domani alle 18, al PalaFitLine di Desio arriva un’avversaria tosta, che ha già dato del filo da torcere a Cantù all’andata. Prima sfida del trittico Cremona-Treviglio-Latina, che si esaurirà nell’arco di otto giorni, Cagnardi si sofferma sul prossimo appuntamento, con un’idea chiara in testa: «Vogliamo affrontare Cremona con la volontà di ripresentarci con una faccia diversa agli occhi del club e dei tifosi. Siamo in un momento di partite ravvicinate, poi avremo Treviglio, che avrà un giorno in più rispetto a noi per recuperare. Quando si perde si cerca di reagire e la squadra l’ha fatto: siamo in attesa della controprova del campo. Se dico che tutte le sfide sono difficili, non è esercizio di pretattica: se non sei pronto, rischi di fare prestazioni che possono compromettere risultato».

Contro Vigevano, è andata così: «Noi abbiamo un grande potenziale e non sempre, per molti motivi, siamo riusciti a mostrarlo. Non abbiamo ancora la mentalità di una squadra che può ambire a traguardi alti. Dispiace aver perso a Vigevano, ma non ci sono troppe analisi da fare, se non far sì che questa sconfitta sia un esempio per il futuro».

Contro Cremona, all’andata fu partita combattuta: «È una squadra costruita con giocatori di categoria, dieci senior: quando ha avuto problema con Cotton, tre giorni dopo è arrivato Timperi. Mi piace il loro agonismo tipico da squadra di A2. Hanno trovato un’identità tecnica molto velocemente e hanno giocatori performanti, ma molto spesso la differenza la fanno quelli con meno talento».

«Questa squadra mi basta»

Cantù, sebbene spuntata, confida anche sul pubblico, in aumento secondo i dati forniti da Lnp: «È una piacevole sorpresa. Il nostro pubblico è speciale, la squadra ha bisogno del suo calore: viviamo di emozioni e quando riusciamo a esprimerci con un “mood” emotivo vicino alle nostre caratteristiche, rendiamo meglio. Inoltre, per seguirci, ci sono famiglie che fanno sacrifici: c’è una passione che arriva da lontano, ma che si proietta nel futuro perché la gente crede in quello che fa la società».

Insomma, se qualche defezione c’è, ma il palasport può dare una spinta: «Ho sempre detto che questa squadra, con questi numeri, mi basta ed è sufficiente per vincere. Ma è chiaro che quando in panchina abbiamo così tanti giovani chiamati in causa, da Berdini in giù, il pubblico può dar loro tante motivazioni. E ai giocatori fatti e finiti, quando si trovano in difficoltà, qualcosa in più nello stomaco può certamente darlo la tifoseria».

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