Crisi Cantù, Bucarelli: «Non siamo questi»

Intervista «Non siamo contenti, ovvio. Contro l’Urania ci siamo sfilacciati nei momenti importanti, non siamo mai riusciti a trovare la con

«Non siamo questi, dobbiamo ritrovare la nostra quadratura». Lorenzo Bucarelli, con una caviglia ancora malandata e tenuta sotto ghiaccio («lo staff sta facendo il possibile, ma serve un po’ di pazienza»), spiega quello che sta succedendo nello spogliatoio, soprattutto le sensazioni che la squadra sta vivendo: «Non siamo contenti, ovvio. Contro l’Urania ci siamo sfilacciati nei momenti importanti, non siamo mai riusciti a trovare la connessione giusta tra di noi e non va bene. Abbiamo buoni principi, siamo gente che lavora, dobbiamo ritrovare il giusto feeling in campo».

Sembrava che fossero i singoli a voler raddrizzare la partita, più che la squadra: «Quando cose non girano, si cerca qualche giocata, che può andare o meno a buon fine. Ma la giocata singola può essere una fiammata che aiuta a sbloccarsi, poi si vince di squadra. C’è una compattezza da ritrovare, siamo tutti giocatori con un solo obiettivo in testa».

Da quando Cantù è retrocessa in A2, non era mai successo che perdesse cinque partite: «Non bisogna pensare troppo a mente calda, ma solo pensare a una partita alla volta. Ci sono ancora sei mesi di stagione, un’infinità. E questa probabilmente non sarà l’ultima che perderemo. Piuttosto, è importante dopo una sconfitta o due come in questo caso ritrovare le giuste motivazione per tornare compatti».

Intanto, nonostante tutto, Cantù è ancora seconda per effetto della sconfitta di Torino a Vigevano: «Non facciamo la corsa sugli altri, pensiamo solo a n

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