Elena, sconfitta dal male a 54 anni. «Un’anima bella e coraggiosa»

Villa Guardia Il ricordo della sorella, l’attrice Laura Negretti:«Una vita piena di problemi, ma lei guardava sempre oltre»

Ha calcato la terra sapendo di essere una creatura chiamata alla luce e a ben altro che alle “umane praticità”, ha vissuto un’esistenza in cui ha fatto fronte con grande equilibrio, dignità e coraggio ai tanti problemi di salute, si è addormentata a casa sua la mattina del 29 agosto, dopo aver affrontato la malattia che l’ha portata via, un tumore, che si era aggiunto ad una situazione di salute già molto complessa.

Eppure Elena Negretti, 54 anni compiuti il 17 agosto, lascia di sé un’immagine di combattente mite, di persona legata ai valori della conoscenza, della bellezza, della sensibilità di chi guarda alla vita sempre e comunque, trovando la sua gioia nell’essere semplicemente sé stessa, libera, senza essersi fatta imprigionare dall’acredine che chiunque avrebbe potuto veder crescere dentro di sé contro un destino cattivo e davvero ingiusto.

Elena rivive nel ricordo di sua sorella Laura, affermata attrice, anima della compagnia Teatro in Mostra. Una storia in cui il legame tra sorelle riconduce all’essenza dell’esistenza ed alla bellezza del dolce sorriso di Elena. Due cammini diversi, quello di Laura sul palcoscenico, quello di Elena nella sfera di chi guarda il mondo dalla profondità della conoscenza. «Ha avuto una vita costellata di problemi, ma è sempre riuscita a trarne una luminosità incredibile – dice Laura - invece che abbatterla e stroncarla la sua situazione paradossalmente le ha dato una forza che l’ha elevata al di sopra dei ogni più piccola meschinità».

Classe 1969, una laurea in Filosofia, tre anni più grande di Laura, Elena è stata la sorella maggiore a cui Laura ha sempre guardato: «Abbiamo condiviso tutto per 30 anni, lei è sempre stata la critica più lucida e attenta dei miei spettacoli, lei il mio punto di riferimento anche nel giudizio del mio operato – aggiunge Laura - io avrei avuto invidia e astio se mi fosse capitato quel che lei ha affrontato, lei era capace di gioire e vedere il mondo come un’anima bella: vera, sincera, coraggiosa e dalla mente libera da costrizioni e pregiudizi. La sua vita è stata costellata da tante ingiustizie e lei ha sempre guardato oltre».

Elena negli ultimi due anni ha combattuto scegliendo di vivere in modo luminoso malgrado la spada di Damocle che aveva. «Sembrava rifiorita, ha fatto della sua vita il suo pensiero, la sua filosofia, libera da pregiudizi e costrizioni, priva di qualsiasi malizia e cattiveria, il suo più grande cruccio era la paura della nostra paura, di quella mia, di mamma e papà – confida la sorella più piccola – è restata lucida fino a lunedì notte, non aveva paura della morte, la sua coerenza intellettuale si è sempre trasformata in lei in una coerenza pratica».

«Non vivrò più di 55 anni», diceva anni fa Elena, come una predizione, senza drammaticità. «Ad inizio agosto avevamo comperato insieme il vestito per il suo compleanno – ricorda Laura – lei aveva un’alta concezione della bellezza, dal nulla tirava fuori bellezza. Era bella». Il giorno del suo 54mo compleanno Elena lo ha passato al Pronto Soccorso, le sue condizioni di salute poi sono precipitate velocemente. Amava leggere Simone Weil, una donna simbolo di chi combatte per la giustizia e il rispetto della dignità umana, non a caso quel suo “Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la libertà dell’altro” è una bella sintesi del messaggio che con la sua vita Elena Negretti lascia a tutti.

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