Elisabetta e la scrittura: «Io, al Campiello giovani grazie alla mia maestra»

Il concorso È nella rosa dei cinque ragazzi finalisti. «Il mio racconto, storia di formazione di una bambina» - «L’amore peri libri instillato negli anni delle elementari»

È partita dai banchi della scuola di via Fiume, e da una maestra che ha ben seminato, il percorso di scrittura che ha portato Elisabetta Fontana, 21 anni, nella cinquina dei finalisti del Campiello giovani. Comasca di Camerlata, Elisabetta ha condiviso il palco del Teatro Nuovo di Verona con un’altra lariana, Valeria Lanza, 18 anni, di Orsenigo. A intervistare loro e gli altri finalisti Mattia Conti da Molteno, già vincitore del concorso nel 2011. Come dire che forse da queste parti stanno per succedere cose interessanti sul fronte della scrittura.

«Vivo a Como da quando avevo tre anni - racconta Elisabetta - Ho studiato al Setificio, liceo della Scienze Applicate, non perché avessi un particolare interesse in quel campo ma perché non avevo voglia di studiare greco e latino. Non me ne sono pentita, comunque, anzi: completata la formazione sul versante scientifico mi sono potuta dedicare a quella letteraria».

La strada è quella della Civica scuola di cinema “Luchino Visconti” di Milano: «Studio produzione cinematografica e sceneggiatura. Mi laureerò a luglio, con una tesi sulla produzione del cinema per ragazzi e il live action. Il mondo della produzione è quello a cui vorrei dedicarmi dopo gli studi, anche per una valutazione delle richieste del mercato: l’audiovisivo va più della letteratura... All’università però ho approfondito l’amore per la scrittura, ma era una passione che avevo già quando ho iniziato il corso».

Una passione che parte da molto lontano: «Ho iniziato da piccola, grazie alla mia maestra alle elementari di via Fiume, Rita Soncini. Era molto brava, ci leggeva pezzi di libri e ci portava in biblioteca. Esortava tutti noi a sviluppare l’amore per la lettura e per la scrittura».Elisabetta lettrice ama Salinger («Il libro che preferisco è Franny e Zooey»), poi John Williams ed Emanuele Carrere: «Ma è così difficile fare una classifica degli autori che mi piacciono...». Come tanti della sua generazione predilige il fantasy: «Soprattutto Madeline Miller e la sua rilettura dei miti greci».

I primi concorsi

Elisabetta scrittrice ha iniziato a raccontare storie fin da bambina. Ha già vinto qualche premio minore nel Comasco e ha diverse bozze nel computer, compresa quella che ha sviluppato e spedito al Campiello giovani. «L’anno prima avevo notato una sponsorizzazione su Instagram, ma i termini erano già scaduti. Quello successivo ho partecipato».

Il racconto si intitola “Sotto la pelle”: «È un racconto di formazione, la storia di una bambina che nell’anno in cui si affaccia all’adolescenza scappa dalle asfissianti attenzioni materne ed entra nella fase della crescita, anche grazie all’incontro con un’altra ragazza che è il suo opposto».

Elisabetta ha inviato il racconto insieme ad altri 205 ragazzi, 25 dei quali sono stati scelti come semifinalisti. Venerdì l’annuncio della rosa dei cinque finalisti, ora l’appuntamento è per l’8 settembre a Venezia, dove verrà annunciato il vincitore. Emozionata? «Molto», ammette Elisabetta.

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