Entro il 2030 tutte le case dovranno essere in classe energetica E. A Como sono oltre 60mila quelle da restaurare

La novità In discussione da ieri una direttiva Ue che punta a ridurre il numero degli edifici “energivori”. In provincia di Como si tratta del 71,8% delle abitazioni

Entro il 2030, per favorire l’obiettivo di ridurre le emissioni, tutte le case dovranno essere almeno in classe energetica E, ed entro il 2033 almeno in classe D. Questo vuol dire che a Como il 71% degli immobili nei prossimi dieci anni dovrà essere ristrutturato.

Tutto nasce da una direttiva dell’Unione Europea da ieri in discussione al Parlamento di Strasburgo, che mira all’eliminazione delle case più energivore.

Tutti i dati del “Cened”

Secondo il dispositivo entro il 2030 gli immobili in classe energetica F o G dovranno essere ristrutturati per portarli almeno in classe E. Entro il 2033, poi, ci dovranno essere solo abitazioni che siano almeno in classe D. Questi sono i primi due step per avere entro il 2050 solo edifici a emissione zero.

Alla luce di queste nuove possibili norme il patrimonio abitativo della nostra provincia ha però la necessità di una immensa riqualificazione. Infatti secondo Cened (l’ente per le certificazioni energetiche degli edifici) il 71,8% degli edifici presenti nel Comasco appartengono alle classi G, F ed E. Hanno quindi un’efficienza energetica insufficiente alla rivoluzione imposta a livello europeo. In termini assoluti sono 60.890 le case interessate. Più precisamente gli edifici censiti in classe energetica G, dunque le case più bisognose di interventi, pesano per il 38% sul totale del patrimonio immobiliare comasco. La classe F per il 19% e la classe E per il 13%.

Occorre precisare che nei dati di Cened non figura una fetta, con ogni probabilità ragguardevole, di immobili che non hanno affatto una certificazione energetica. Perché troppo vecchi o magari perché storici o abbandonati.

E così le case in classe A a Como sono solo una ristretta minoranza, pari al 9,5%. Peraltro gli edifici in classe A4 sono mosche bianche, il 2,4% del totale. Detto che la classe A4 è la classe più elevata prevista dalle legge, riconoscibile solo se l’immobile è costruito secondo regole di bioedilizia, se in sostanza ha bisogno di un ridotto apporto di risorse per il suo funzionamento energetico.

La media lombarda

Per completare il panorama della nostra provincia il 3,2% delle case è in classe energetica B, il 5,3% in classe C e il 10% in classe D. Circa il 24% delle case censite nel Comasco tra il 1961 e il 1976, il periodo di costruzione su tutti intenso, il 14% invece è stato edificato prima degli anni trenta, buona parte degli edifici sono datati.

Sia chiaro, il nostro territorio non è messo molto peggio rispetto al panorama lombardo, dove in media il 69% degli immobili avrebbe bisogno di una riqualificazione alla luce della prossima direttiva Europa. Nella vicina provincia di Lecco questa percentuale arriva al 72,5%.

Venendo più nel dettaglio al patrimonio immobiliare di Como città le case con una bassa classe energetica nel capoluogo sono sul totale il 75,4%, quindi rispetto al censimento non onnicomprensivo di Cened sono 10.840 quelle da adeguare nei prossimi dieci anni. Pesa soprattutto la classe energetica G,al 37,7%, mentre tutti i gruppi in classe A contano per il 5,3%.

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