Il Crocifisso apre la Settimana Santa a Como, in attesa della Processione di venerdì: «Tempo di compassione e misericordia»

Fede e tradizioni Ieri il primo giorno di esposizione della Croce amatissima dai comaschi. Basilica aperta fino alle 22.30

Non è sempre immediato – anzi, in molti casi, appare forse impossibile – accostare l’immagine della luce al tema della sofferenza e della morte. Eppure, basta guardare il volto di Cristo sulla croce per accorgersi che tutto ciò è possibile. «Qualunque sia la nostra situazione interiore, lo sguardo di Gesù è sempre uno sguardo di luce: egli ci irradia con i suoi occhi, infondendoci vita e speranza, gioia e pace rassicurante. Non è mai uno sguardo di giudizio, ma, al contrario, di compassione, di tenerezza e di misericordia».

Così ieri pomeriggio il vescovo Oscar Cantoni ha introdotto l’esposizione del Santissimo Crocifisso, momento centrale nella Settimana Santa dei comaschi. Sono migliaia i fedeli che, ogni anno, non mancano di prendere parte a quella che il cardinale ha definito una «bella tradizione»: senza tema di smentita, si può parlare di una venerazione che va oltre pure i confini provinciali.

Una tradizione antichissima

Numerosissimi i devoti che, già ieri pomeriggio, si sono accostati al Crocifisso «per contemplare il volto del Signore e per abbandonarsi al suo amore, al suo perdono, alla sua misericordia». Al parroco, padre Michele Marongiu, il compito di accogliere ieri il vescovo. «La Chiesa – ha detto – è nata proprio di fronte a Cristo che moriva in croce. Ritrovarsi qui oggi davanti a lui, insomma, non può essere considerato solo un simbolo». È molto di più, infatti, se si pensa che la grande devozione al Crocifisso di Como risale al lontano 1529, dopo il prodigio avvenuto all’altezza di San Bartolomeo, con le due grosse catene che impedivano il passaggio miracolosamente strappate dal muro. Da quel momento i fedeli si rivolgono al “Signur de Comm” per invocare protezione e per rendere grazie per tutti i benefici ottenuti.

Per primo, ieri, è stato il vescovo a venerare il Crocifisso. «Il ricordo della luce che penetra in noi – ha aggiunto nella breve omelia a commento della passione di Cristo – sappia trasfigurare i nostri occhi cosicché, a nostra volta, possiamo irradiare la luce del Signore negli altri, permettendo che questi possano rinascere riconoscendolo salvatore del mondo». Da qui l’invito del cardinale ai devoti: «Vi auguro di vivere intensamente questa settimana e di attingere la grazia e la forza che è insita in questi doni che il Signore vuole offrire a tutti e a ciascuno di noi».

Il programma dei prossimi giorni

In questi giorni, la basilica del Santissimo Crocifisso resterà aperta dalle 6.30 alle 22.30 per la preghiera personale e le diverse liturgie in programma, oltre alla possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione dalle 7 alle 19. In particolare, oggi pomeriggio alle 15 la sottosezione di Como dell’Unitalsi vivrà un momento di preghiera per tutti gli ammalati, con la Via Crucis e la messa presieduta dall’assistente spirituale don Giovanni Corradini.

Nella basilica di viale Varese, ancora, stasera si concluderà la tradizionale preghiera del Lunedì Santo dei giovani, con partenza alle 21 dal Monumento ai caduti e sosta nelle piazze per riflettere sul calvario di Cristo.

Venerdì, infine, la processione con il Santissimo Crocifisso: si parte alle 15 da viale Varese, facendo tappa a San Bartolomeo per la benedizione alla città, prima del ritorno in basilica.

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