Il dialetto in cattedra al liceo Giovio: lezione sui “Murusitt del lagh”

Scuola e tradizione Pensionato riscrive i Promessi Sposi in dialetto. E una prof di italiano raduna in aula 90 ragazzi

Il dialetto comasco? Questo sconosciuto, per i giovani studenti. Eppure novanta ragazzi del Liceo Giovio, ieri mattina, hanno seguito con grande partecipazione a una lezione quantomeno curiosa: la rivisitazione de “I promessi sposi” in chiave dialettale.

Professore d’eccezione Romano Meroni, ex tipografo ed editore comasco ora in pensione, appassionato di dialetto e di scrittura. Durante la pandemia, si è dilettato a riscrivere l’opera immortale di Alessandro Manzoni in comasco. E l’ha intitolata: “I murusitt del lagh de Còmm (in quel del Lecch)”. Si tratta non già della traduzione in comasco de “I promessi sposi”, ma di una poesia di 40 versi, ognuno per i 40 capitoli.

Quando la docente d’italiano del liceo Giovio Valentina Romano ha scoperto il volume, diventato un libro e - forse - in futuro anche uno spettacolo teatrale, non ha avuto dubbi: i ragazzi delle classi seconde dovevano assistere a una lezione del tutto particolare.

E così ieri mattina, per due ore, quattro classi del liceo Giovio (2LD, 2B, 2SA, 2SB) hanno seguito la lettura, con tanto di spiegazione, dei Murusitt. Ad accompagnare l’appuntamento, anche due esponenti del gruppo folkloristico I Bej di Erba.

«Perché ho chiesto al signor Meroni di fare una lezione? Innanzitutto perché lo considero una risorsa del territorio che ha fatto una cosa bella e la scuola deve sempre valorizzare il territorio - racconta la prof Romano - poi perché si è creato un ponte generazionale e i ragazzi questa cosa l’hanno colta, capivano ascoltandolo che avevamo lì un “pezzo di storia”».

Sono stati i ragazzi a scegliere i passi corrispondenti da leggere: «Io ho dovuto chiedergli qualche significato, i ragazzi il dialetto non lo conoscono».

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