Il girotondo sospetto delle auto in centro a Erba, per consegnare la cocaina porta a porta

L’inchiesta Da gennaio nove arresti della Mobile, l’ultimo aveva 37 palline di droga da vendere. Quasi tutti arrivano da Beni Mellal, in Marocco. Un giro d’affari di cento clienti al giorno

Non solo sono tutti marocchini, ma arrivano anche quasi tutti dalla cittadina di Beni Mellal, nel centro del Paese. L’ipotesi è dunque che tra di loro si conoscano, anche senza formare una associazione. Il loro ruolo è quello di portare la cocaina porta a porta, presunti corrieri degli stupefacenti che girano senza sosta per le strade di Erba.

Non dei “rider” ma degli autisti al volante di auto che giungono sul posto indicato, consegnano la droga, prendono i soldi e poi ripartono. La loro attività inizia alla mattina, intorno alle 10. Escono di casa, da quello che perlomeno è il loro punto di appoggio, e iniziano a girare per il centro città, ma anche per tutta la Brianza a seconda degli ordini da soddisfare.

Anche due denunciati

Secondo una stima le consegne si aggirerebbero intorno al centinaio ogni 24 ore per ogni pusher, in un territorio in cui a girare sono decine di marocchini. Per un volume di affari, considerato che ogni mezzo grammo di coca può essere piazzato anche a 50 euro, che fa letteralmente spavento. Questo ogni giorno, 365 giorni all’anno. La squadra Mobile di Como da mesi sta combattendo contro questa piaga. Ad ogni pusher levato dalla strada, arrestato o denunciato, se ne sostituisce però subito uno nuovo, sempre marocchino, che applica lo stesso sistema porta a porta per la consegna della cocaina.

Da gennaio, gli uomini della polizia ne hanno arrestati ben nove, cui vanno aggiunti altri due denunciati. Undici marocchini che avevano il compito di girare per le strade di Erba e del circondario per consegnare la droga ordinata a clienti quasi sempre italiani.

L’inseguimento

L’ultimo blitz è della giornata di lunedì, quando nel pomeriggio gli agenti della squadra Mobile hanno inseguito una Peugeot che era stata avvicinata da acquirenti lungo la via Milano. L’inseguimento non è durato molto e alla fine gli uomini della polizia sono riusciti a fermare e ad arrestare l’ennesimo presunto pusher.

In manette è così finito Youssef Merizek, 26 anni, in arrivo pure lui da Beni Mellal. L’intervento è avvenuto intorno alle 16. Addosso aveva 37 palline di cocaina, dosi che ovviamente - sostengono gli inquirenti – non erano per uso personale ma che avrebbero dovuto essere consegnate per completare la giornata di lavoro. Addosso aveva anche 900 euro in contanti, presumibilmente il guadagno già intascato.

Ed è proprio grazie a questo che è possibile stimare, viste le dosi ancora da consegnare, che l’incasso di giornata del singolo presunto pusher avrebbe potuto tranquillamente superare i 2500 euro, una cifra che moltiplicata per il numero di spacciatori in azione in simultanea in Brianza – di certo non meno di dieci – dà l’idea del giro attivo nel solo territorio dell’Erbese. Numeri che definiscono il volume del fenomeno e della diffusione della polvere bianca tra le strade del centro e non solo. Una attività di spaccio che la Mobile da mesi sta provando a controbattere con arresti e denunce ormai in doppia cifra, fiori recisi che tuttavia dopo poche ore vengono sostituiti da nuovi germogli di una pianta infestante difficile da estirpare.

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