In 20 mesi 17 morti annegati nel Lario: ma a Ferragosto molte persone erano ancora in acqua

I dati Il lago fa paura: ultima vittima una bimba di 11 anni a Mandello. È l’ottava sul ramo di Lecco. Su quello comasco nove i decessi, di cui cinque nel capoluogo tra il Tempio Voltiano e Villa Geno

Si sono tuffati nelle acque del lago di Como e non sono più riemersi. Colpa, in molti casi del forte sbalzo termico tra le temperature esterne e quelle (gelide) dell’acqua

In venti mesi sono 17 i morti nei due rami del Lario, quello Comasco e quello Lecchese. L’ultima tragedia risale al pomeriggio di Ferragosto quando una bambina di appena 11 anni, Fatou Thiao, di origine senegalese e residente a Bulciago, si è immersa a Mandello nella zona della foce del torrente Meria, all’esterno del lido comunale, ed è stata inghiottita dal lago (il corpo è stato recuperato ieri).

Domenica un ventenne in città

Domenica era toccato a un ragazzo di 20 anni a Como, nella zona del Tempio Voltiano, che era stato ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza dopo essersi tuffato senza riemergere. Ali Mohammed Shebl Ahmed Elnhrawy, ventenne egiziano residente a Milano o è morto nella tarda serata di domenica: troppo gravi i danni, non solo neurologici, conseguenti alla prolungata asfissia. Sembra infatti che sia rimasto sott’acqua per una ventina di minuti almeno, prima che due vigili del fuoco lo raggiungessero a una profondità di circa 8 metri e lo riportassero a riva.

Sul ramo comasco sono nove le vittime, partendo dal gennaio del 2022 a oggi. Cinque a Como città: oltre al ragazzo scomparso domenica al Tempio Voltiano anche un altro ragazzo nel giugno dell’anno scorso mentre a maggio 2022 un diciassettenne aveva perso la vita dopo un tuffo in viale Geno. Nell’agosto del 2022 un turista neozelandese di 64 anni si era invece tuffato davanti al lido di Villa Geno e, a causa di un malore, era andato sott’acqua. Un uomo di 36 anni nel gennaio di quest’anno si era tuffato nella zona dei giardini mentre fuggiva dalle forze dell’ordine e non era più riemerso.

La zona del Tempio Voltiano

Proprio la zona del Tempio Voltiano è quella maggiormente osservata con controlli continui, ma tantissima gente, per la maggior parte turisti, in acqua anche a Ferragosto. Questo nonostante i cartelli di divieto e pericolo scritti in tutte le lingue e la presenza costante della Polizia locale (anche con un mezzo nautico).

Il sindaco Alessandro Rapinese aveva dichiarato che «il Comune non poteva fare più di quello che ha fatto». E aveva spiegato: «Per prima cosa sono stati messi cartelli in tutte le lingue affinché si capisse che la balneazione è vietata. Seconda cosa proprio in quei momenti era presente la Polizia locale che stava sanzionando chi era in acqua e inoltre i primi soccorsi sono stati prestati dal mezzo nautico messo a disposizione della Polizia locale attraverso una convenzione con la Protezione civile, che è immediatamente intervenuta. Non bisogna trascurare di considerare anche le responsabilità individuali».

Ieri in una nota il gruppo di Fratelli d’Italia ha fatto presente che «quella che si sta seguendo non è la strada migliore». E ha aggiunto: «A differenza dell’attuale sindaco, che nel 2017 dava la colpa al Comune, noi siamo orgogliosamente diversi e per questo non incolpiamo lui e la sua giunta. A settembre, infatti, depositeremo un’articolata proposta per poter affrontare al meglio la prossima estate, andando oltre presidi e controlli sporadici che non contribuiscono a risolvere la situazione».

Tornando alle tragedie sul lago il 22 agosto di un anno fa un ragazzo di 21 anni era annegato a Torno, pochi giorni dopo, il 28 agosto nello specchio d’acqua di Tremezzina era toccato a un turista di 36 anni, che si era tuffato per salvare il suo cane senza più riemergere. La scorsa estate ci sono poi un uomo di 66 anni scomparso tra Gravedona e Colico e, il 12 agosto scorso, un turista di 75 anni è annegato a Bellagio.

Turisti e ragazzi

Spostandosi sul ramo lecchese sono otto i morti. Nel maggio del 2022 una donna di 54 anni è morta a Piona. A luglio era toccato a uno studente di 28 anni, a Bellano. Due i sub vittime durante le immersioni: un uomo di 41 anni a Moregallo e uno di 58 a Mandello. Quest’anno, oltre alla bimba, un ragazzo di 18 anni a Lecco, uno di 32 a Onno e un pescatore a Colico.

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