L’ospedale riapre agli esami specialistici, ma l’attesa è lunga

Erba Il Fatebenefratelli ha pubblicato le liste aggiornate. Dopo un anno di stop, tornano le visite dermatologiche. Per essere ricevuti, bisognerà però aspettare 145 giorni

Dopo un anno di stop, al Fatebenefratelli tornano le visite dermatologiche. L’ospedale erbese è riuscito a trovare un medico che presta servizio in ambulatorio per un giorno alla settimana: c’è tanto da aspettare, ma il servizio è ripristinato. Dagli ultimi dati sulle liste d’attesa - aggiornate alla fine di marzo - emergono miglioramenti e peggioramenti nei tempi di erogazione delle prestazioni, tanto per le visite quanto per gli esami diagnostici. La grossa novità è legata alla ripresa delle visite dermatologiche.

All’inizio del 2022, rimasto senza medico specializzato, l’ospedale sospese il servizio: per mesi il direttore sanitario Pierpaolo Maggioni ha lanciato appelli, tanto ai medici in cerca di un’occupazione stabile quanto ai liberi professionisti, senza successo. Da marzo 2023 le visite dermatologiche sono nuovamente prenotabili, anche se per le prestazioni non urgenti bisogna attendere 145 giorni. «Siamo finalmente riusciti a riattivare il servizio - dice Maggioni - grazie a un colpo di fortuna che ci ha permesso di conciliare le nostre esigenze con quelle del professionista. Si tratta di Roberto Regazzini, già conosciuto sul territorio per il suo lavoro all’ospedale Sant’Anna. Purtroppo la sua disponibilità è limitata a una sola giornata di ambulatorio alla settimana, si spiegano così le lunghe liste di attesa per le prestazioni programmabili».

Tempi d’attesa così lunghi si registrano solo per le visite di medicina fisica e riabilitativa (131 giorni, in netto peggioramento rispetto ai 32 di febbraio) e pneumologiche (135 giorni, sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente). In altri campi si registrano invece sensibili miglioramenti. Migliorano i tempi d’attesa per le visite endocrinologiche, ortopediche, urologiche, ginecologiche, neurologiche e oculistiche. Sul fronte cardiologico i giorni di attesa passano invece da 41 a 45, mentre la visita oncologica si ottiene in soli due giorni: è il risultato migliore in assoluto. Passando agli esami diagnostici, l’ecografia all’addome torna a superare la barriera dei 100 giorni di attesa (108), raddoppiano i tempi per l’ecografia ostetrica (da 22 a 44 giorni). Peggioramenti anche sul fronte della tac al capo (da 26 a 41) e della tac al torace (da 47 a 78), si registra invece una riduzione dei tempi per l’ecotomografia mammaria bilaterale (da 32 a 265 giorni) e per la tac all’addome (da 29 a 18 giorni).

Tutti i numeri sono relativi alle prestazioni programmabili, dunque senza carattere di urgenza richiesto dal medico di medicina generale sull’impegnativa. Per le prestazioni urgenti, vengono sempre rispettati i limiti previsti dalle normative statali e regionali di riferimento.Per i pazienti sono previste quattro classi di priorità: urgente (la prestazione va erogata al massimo entro 72 ore), breve (entro 10 giorni), differibile (visite entro 30 giorni e prestazioni strumentali entro 60), programmabile. È evidente che solo i dati relativi alle prestazioni programmabili rendono l’idea dello stato di efficienza ospedaliera, insieme al grado di affollamento del pronto soccorso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA