Medicina dello sport, visita impossibile. C’è un solo medico. Che da solo non basta

Sanità e disagi Sant’Anna, in servizio solo il primario. E per ora non si trovano altri specialisti. Ottenere le certificazioni che servono ai ragazzi per la pratica sportiva è diventato difficilissimo

La medicina dello sport dell’Asst Lariana conta un solo medico, il responsabile dello stesso servizio. Da quando la scorsa estate è andato in pensione l’ortopedico Maurizio Gevi, specialista noto anche nel mondo del calcio, nell’ambulatorio di medicina dello sport è rimasto soltanto Biagio Santoro. Il responsabile del servizio, prima in forze all’ex Asl, è stato anche nominato direttore dell’unità che si occupa delle vaccinazioni, da quelle anti Covid a quelle pediatriche.

Il risultato è che trovare un posto per fare la visita utile all’idoneità sportiva è molto difficile. Alcune mamme segnalano che al centralino dedicato non risponde mai nessuno, la voce registrata rimanda direttamente al sito internet. Dal portale in effetti c’è un collegamento per prenotare un appuntamento, ma fatta la prova la risposta è che «non ci sono disponibilità». La medicina dello sport nel passaggio dall’Ats Insubria all’Asst Lariana è stata trasferita tra il 2019 e il 2020 al secondo piano del monoblocco di via Napoleona.

Strada tutta in salita

Per rimpiazzare il personale andato in pensione Asst Lariana ha comunque aperto una finestra per assumere nuovi specialisti esperti di attività sportiva. Ma come spesso capita nella sanità oggi trovare professionisti è molto complicato.

«Si tratta di una qualifica molto richiesta – spiega l’ex azienda ospedaliera - e nonostante gli avvisi emessi al momento non è stato possibile reperire nuovo personale. Asst Lariana promuoverà ulteriori avvisi per potenziare il servizio. In questo momento, considerato il fatto che vi sono comunque numerose alternative sul territorio, si sta dando la priorità agli appuntamenti per minori e disabili».

Anche altri reparti ospedalieri soffrono una cronica carenza di personale. Anche la Dermatologia ha in forze ormai soltanto la responsabile del servizio. In attesa di nuove assunzioni, sono arrivate candidature da giovani specializzandi. Tornando comunque alla medicina dello sport, per i certificati necessari per la pratica sportiva dei figli ai genitori non resta che rivolgersi altrove.

Attenzione: i pediatri fanno gratis i certificati non agonistici. Per l’esattezza il certificato ludico, un documento chiesto a volte per i bimbi che frequentano le piscine, oppure per le società private fino ai sei anni anche se non sempre obbligatorio. I pediatri rilasciano anche il certificato sportivo non agonistico, con alcuni esami da visionare, primo l’elettrocardiogramma da fare quasi sempre a pagamento presso centri terzi.

Tramite scuole e società sportive

Altrimenti per gli agonisti, che devono sottoporsi ad una visita più accurata anche con prove sotto sforzo, il canale preferenziale sono le società sportive e le scuole che propongono attività e corsi. Per le famiglie queste realtà in genere si preoccupano di prenotare le visite per tutti gli atleti iscritti presso alcuni centri privati e convenzionati. Chieste informazioni ad alcuni centri in città, le prime disponibilità sono da dicembre. Un’attesa giudicata normale. Mentre invece è più complicato per i genitori muoversi da soli senza il supporto delle squadre e delle associazioni sportive.

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