«Nessuna violenza, fu consensuale». In quel locale già un’altra denuncia

Viale Geno Caccia ai video della serata. L’amica della giovane non ha sentito nulla

Un brevissimo incontro. Ma che conferma che sull’indagine per la violenza sessuale denunciata da una giovane turista, in un locale vista lago, la difesa si sta già muovendo per dimostrare che il rapporto ci fu ma fu consensuale.

L’avvocato del giovane indagato con l’accusa di violenza sessuale aggravata, ai danni di una diciottenne turista austriaca, ha incontrato ieri mattina il pubblico ministero Michele Pecoraro, titolare del fascicolo. Incontro ovviamente coperto da riservatezza totale. Ma il legale - l’avvocato Andrea Bianchi - avrebbe portato elementi a sostegno della tesi già ribadita dal giovane: ovvero che il rapporto con la ragazza fu consensuale.

Ricapitoliamo quanto finora è emerso. Domenica sera la ragazza con un’amica si fermano a mangiare in un locale con vista lago, ai tavolini all’aperto. Le due giovani iniziano a conversare con due camerieri del locale stesso. Mentre una delle due ricambia le attenzioni del ragazzo, l’altra sostiene di essersi ritratta più volte, scansando tentativi di effusioni e approcci (il ragazzo dice che invece le sue attenzioni sono state ricambiate, tanto che la difesa avrebbe chiesto di acquisire le immagini delle telecamere che guardano sui tavolini per procedere a ulteriori accertamenti).

L’inchiesta

Verso le 2, all’ora della chiusura del locale, le due ragazza si sarebbero trattenute all’interno del bar con i due camerieri che avevano il compito di procedere alla chiusura. Mentre l’amica della diciottenne e uno dei dipendenti si appartano consensualmente in una parte del locale stesso, la giovane che ha denunciato la violenza e il ragazzo ora sotto accusa sono rimasti soli. Lei, sotto shock, agli agenti della squadra mobile della Questura ha ripetuto di aver rifiutato ulteriori avance e, soprattutto, all’atto del rapporto sessuale avrebbe detto chiaramente di no. Inascoltata. Lui ribatte che tutto è avvenuto consensualmente e che si è fermato quando la ragazza lo ha chiesto.

Gli inquirenti hanno cercato di trovare riscontri al racconto della giovane sentendo sia l’amica che l’altro cameriere, ma entrambi avrebbero detto di non essersi accorti di nulla in quanto erano in un’altra zona del locale. Ciò che è certa è la profonda agitazione della diciottenne, tanto che i medici del pronto soccorso del Sant’Anna le hanno dato ben 20 giorni di prognosi di prognosi in conseguenza dello stato di prostrazione quando è stata soccorsa.

Un anno fa, le stesse accuse

Intanto è emerso che lo scorso anno un episodio sovrapponibile a quello denunciato domenica era già avvenuto, nel medesimo locale. Anche allora due dipendenti, incaricati della chiusura, si erano trattenuti all’interno con due turiste inglesi. Anche allora era stato consumato un rapporto sessuale. In quell’occasione entrambe chiesero aiuto e dissero di essere state violentate, ma soltanto una delle turiste ha formalizzato la denuncia. L’altra è rientrata in Inghilterra senza denunciare. L’inchiesta su quell’episodio - che ha coinvolto persone diverse alla storia di domenica - è ancora aperta.

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