Ospedale di Menaggio, i sindaci alla Regione: «Due progetti per salvare i reparti»

Menaggio Preparati da medici storici, sono dedicati a chirurgia-ortopedia e a psichiatria. Il presidente del Comitato: «Presto un nuovo confronto con il direttore generale dell’Asst»

I sindaci del territorio hanno consegnato una nuova versione del documento “Proposta di riorganizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari del centro lago e valli” a Regione Lombardia. Documento in cui vengono ribadite le note criticità dell’ospedale “Erba - Renaldi”, dove l’attività del blocco operatorio, che prima prevedeva una seduta giornaliera per cinque giorni settimanali, è stata ridotta a due sedute settimanali a causa della mancata copertura del personale medico di anestesia e rianimazione; sono stati sospesi il reparto di chirurgia generale/ortopedia e i reparti di psichiatria e di terapia intensiva, per un totale di 42 posti letto in meno.

La richiesta è di «tempestiva riapertura dei reparti chiusi», senza i quali un ospedale non ha ragione di esistere. Come ribadito in più occasioni dall’azienda sanitaria, i problemi, tuttavia, non derivano tanto da carenza di risorse, ma di personale.

Come fare, dunque, ad ovviare alla scarsità di medici, fenomeno diffuso a livello nazionale? Il Comitato civico per la difesa dell’ospedale ha interpellato due medici storici del territorio, Alberto Bobba, tuttora in attività come ortopedico proprio all’”Erba – Renaldi”, e Claudio Cetti, un’istituzione del settore psichiatrico. «Due validi professionisti, storici medici del nostro ospedale, il dottor Cetti e il dottor Bobba, hanno lavorato alla stesura di progetti per la riattivazione di due reparti particolarmente necessari al territorio: la psichiatria e la chirurgia/ortopedia – riferisce la referente del Comitato, Giovanna Greco – Li ringraziamo per la loro generosa disponibilità, che ci ha consentito di chiedere un incontro al nuovo direttore generale di Asst Lariana, Luca Stucchi, per proseguire il confronto avviato lo scorso 19 gennaio e sottoporgli le due proposte».

Per correttezza, in attesa di un giudizio dei vertici di Asst, non trapela nulla da parte degli interessati sui contenuti, ma da indiscrezioni si apprende che i progetti dei due professionisti suggeriscono la possibilità di una ripartenza calibrata sulla base delle ridotte risorse umane a disposizione, con una sorta di day-hospital per i casi più urgenti da trattare.

«Si tratta, a nostro avviso, di proposte valide e sostenibili per riassegnare un ruolo dignitoso al nostro ospedale – prosegue Greco – . Il direttore generale di Asst, che ringraziamo, ci aveva risposto che saremmo stati ricontattati verso fine marzo per definire un nuovo incontro; nel frattempo abbiamo provveduto ad inviargli i due progetti, che gli verranno comunque poi illustrati dai due artefici».

© RIPRODUZIONE RISERVATA