Sport, riforma spinosa: «Così ci annientano»

Convegno A dirlo sono le decine di rappresentanti di associazioni sportive del Lario raccolte ieri mattina al centro espositivo Lariofiere di Erba

Il grido d’allarme è unanime: così com’è stata impostata, la riforma dello sport non va. A dirlo sono le decine di rappresentanti di associazioni sportive del Lario raccolte ieri mattina al centro espositivo Lariofiere di Erba dalla sottosegretaria allo Sport e ai giovani, Lara Magoni, per discutere delle problematiche (e dei relativi correttivi) di un mondo, quello sportivo, che pare non farcela ad affrontare il carico d’incombenze che gli è piovuto addosso a seguito delle più recenti modifiche normative.

«Costretti a recepire un cambiamento che ha danneggiato diverse società sportive» - a dirlo è stata la stessa Magoni – i rappresentanti dello sport di Como e Lecco hanno fatto di #EnjoySport-Lo sport in Lombardia un momento per buttare sul piatto tutto ciò che preoccupa coloro che l’attività sportiva non soltanto la svolgono, ma si impegnano a organizzarla per gli altri.

Una sala piena alle 10.30 di un mattino qualunque, del resto, la dice lunga su quale sia lo stato d’animo di chi s’è ritrovato ad affrontare una montagna di nuovi obblighi.

«Se lo sport fa muovere così tanta gente significa che sta a cuore a molti cittadini», ha detto in apertura Magoni, con i colleghi della Regione Lombardia Alessandro Fermi, Massimo Piazza, Marisa Cesana, Anna Dotti e Giacomo Zamperini in prima fila ad ascoltare gli appelli, accorati, dei presenti, e il Coni con i suoi delegati Niki D’Angelo (Como), Daniele Pezzini (Lecco) e Marco Riva (Lombardia) pronto a raccogliere la sfida della rappresentanza.

«Sentire il territorio prima di fare le riforme» - a dirlo è stato l’appena citato Riva - sarebbe stato meglio; a frittata fatta, l’obiettivo da qui in poi non potrà che essere quello di «fare rete per portare le esigenze del territorio», con la consapevolezza che è un intero comparto a soffrire, terribilmente, per i passaggi di natura burocratico-amministrativa insiti nella nuova regolamentazione.

In assenza di una netta separazione tra le società meno strutturate, quelle che fanno della sola passione il loro motore, e lo sport d’alto livello con tutte le sue sfaccettature, le difficoltà si amplificano.

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