Via il giaciglio del senzatetto. E lui aizza il cane contro gli agenti

San Giuliano Ragazzo comasco di 30 anni arrestato dalla polizia locale. Davanti al giudice chiede scusa per l’accaduto

A chiedere l’intervento degli agenti della polizia locale erano stati i cittadini del quartiere, infastiditi da quell’odore che proveniva dal sagrato della chiesa di San Giuliano e dalla sporcizia presente accanto alle coperte per la notte usate come bivacco. Da tempo, nei pressi della parrocchiale dormiva un ragazzo di 30 anni – già ben noto alle forze dell’ordine - che aveva spostato lì tutte le sue cose. La polizia locale nella giornata di martedì è così intervenuta, chiamando una impresa di pulizia per liberare e lavare il sagrato della chiesa. Quando tuttavia il trentenne è tornato sul posto, vedendo quello che era successo e non trovando più le sue cose, è andato su tutte le furie aggredendo gli agenti della polizia locale e prendendo a calci e spallate (danneggiandole) le porte della chiesa e della sagrestia.

Inevitabile è stato a questo punto l’arresto dell’uomo che mercoledì mattina è stato processato in tribunale con le ipotesi di reato – messe nero su bianco dal pubblico ministero di turno Mariano Fadda – di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Il trentenne, Vincenzo Frontera, senza fissa dimora assistito dall’avvocato del foro di Como Roberto Melchiorre, dopo la convalida ha chiesto i termini a difesa e tornerà in aula la prossima settimana per definire la propria posizione con la giustizia. Nel frattempo è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma.

«Ha chiesto scusa per quanto accaduto – ha commentato al termine dell’udienza il suo legale – Mettetevi però nei suoi panni. Aveva messo in quel punto tutta la sua roba e al ritorno non se l’è più ritrovata». La reazione è stata però violenta, aggredendo gli agenti e – secondo quanto ricostruito dalla polizia locale – aizzando contro anche un grosso cane di razza Amstaff. Nei giorni scorsi la stessa polizia locale aveva ricevuto diverse chiamate da parte di cittadini residenti a San Giuliano che lamentavano sia la sporcizia presente, sia l’odore proveniente dal sagrato della chiesa che era diventato la casa del senza fissa dimora.

I danni alla chiesa non sono ancora stati quantificati e riguardano, come detto, il portone di ingresso della parrocchiale e anche quella della sagrestia. Si tratta comunque di danni lievi, limitati alle serrature delle due porte che – dopo essere state prese a calci e spallate, venendo aperte con la forza – non chiudevano più nel modo corretto.

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