Villa Olmo, il flop eventi. Minghetti: «Bisognava partire almeno sei mesi prima»

Il pasticcio Carenze su aspetti tecnici e sicurezza. Martedì prossima la Commissione si riunisce di nuovo. Il Comune spera ancora di salvare parte del festival

La documentazione tecnica e sul piano di sicurezza degli eventi serali a Villa Olmo è arrivata il giorno stesso in cui ci si aspettava il via libera da parte della Commissione di vigilanza sugli spettacolo. Non solo: ma quegli stessi documenti sono stati ritenuti carenti sia sotto il profilo tecnico che sotto il profilo della sicurezza.

Guai e ritardi nell’organizzazione degli eventi

Sono questi i motivi che hanno portato alla cancellazione del via del festival di Villa Olmo a partire da questo fine settimana. Il Comune di Como ci riproverà per il prossimo weekend: martedì si riunisce ancora la Commissione, ma l’eventuale sopralluogo scatterà solo se gli appunti mossi martedì scorso saranno risolti.

Sugli eventi estivi Como paga anni di ritardi, oltre alla fretta di dover correre per organizzarli all’ultimo momento. Dopo il bando andato deserto ad aprile il Comune ha cercato di fare da solo il festival di Villa Olmo, ma la macchina organizzativa si è mossa a rilento, senza documenti e permessi. Ancora in questi giorni l’amministrazione comunale era alla caccia di tecnici del suono e delle luci per allestire il palco. Il festival doveva partire, bando alla mano, dal primo luglio, poi la giunta ha annunciato la prima serata venerdì 7. La Commissione di vigilanza, riunitasi ha detto “no”.

«Per organizzare un festival ci vuole tempo - spiega Barbara Minghetti, consigliere di Svolta Civica colonna portante del Teatro Sociale - sei mesi, se non un anno. Fare programmazione è complicato. Bisogna presentarsi alla commissione sicurezza con almeno due mesi di anticipo. Bisogna pensare alle procedure burocratiche, alle incombenze tecniche, luci e suoni. Servono soldi per giustificare l’impegno di enti e associazioni, per allestire il palco e invitare degli ospiti. Ma serve soprattutto un’idea. Un Comune dovrebbe pensare a un target, per costruire un festival popolare, oppure votato alla musica giovanile o ancora magari d’alto profilo»

Sul modello del precedente festival del 2021 (11mila presenze) il Comune con Villa Olmo Nights avrebbe voluto organizzare un non noto cartellone musicale fino al 31 luglio, per un valore pari a 370mila euro. Le linee guida dell’iniziativa sono state approvate già a gennaio, proprio per non arrivare in ritardo. Con una manifestazione d’interesse sono stati invitati cinque operatori economici, per una gara diretta avviata a inizio marzo andata a vuoto ad aprile. Al concessionario era stata data la possibilità di ospitare una quindicina di serate con 500 posti, massimo 800 per cinque concerti di spicco. Per ascoltare gli artisti su un palco coperto, dodici metri per dieci nel parco tra la villa e il lido.

A Varese ricco calendario di spettacoli

Altrove le cose funzionano meglio. Varese ha costruito un calendario ricco: «Bisogna chiudere la programmazione a febbraio – dice Filippo De Sanctis, direttore del teatro varesino – marzo rischia di essere già tardi. Altrimenti non si riesce a fare pubblicità e a mettere in vendita i primi spettacoli. Nel nostro caso il Comune patrocina eventi prestandoci i giardini estensi e la villa comunale».

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