I casi delle multe alle società di pallavolo per insulti via social

Il caso «Ci siamo subito attivati e abbiamo parlato con le ragazze per sensibilizzarle

Due fatti analoghi nel giro di poco tempo, due sberleffi con tanto di contorno a base di gestacci e insulti via social che hanno immediatamente fatto alzare l’attenzione circa la necessità di intervenire per ripristinare il corretto spirito sportivo tra le più giovani della pallavolo comasca.

Ai danni delle società delle giovanissime atlete coinvolte, il giudice sportivo territoriale – l’avvocato Carlo Levatino – ha inflitto due multe da 150 euro a testa a titolo di “responsabilità oggettiva”. Un modo per chiamare in causa anche le squadre d’appartenenza, con l’obiettivo non tanto di mettere alla gogna i comportamenti non consoni avuti, quanto piuttosto di sensibilizzare a un diverso modo di comportarsi.

Due finora gli episodi oggetto dell’attenzione del comitato di Como della federazione Italiana pallavolo. Il primo ha riguardato un post alquanto eloquente fatto da alcune giocatrici del Volley Cdg Erba (Under 18) dopo la partita contro la Junior Fino Mornasco; anche il secondo è un post social, che un gruppo di ragazze del Gs Villaguardia (Under 16) ha “dedicato” come nel primo caso in modo assai provocatorio e certamente non educato alle avversarie della Lariointelvi. A seguito di entrambi, il giudice sportivo s’è mosso per multare le società; Fipav Como, inoltre, ha contattato le medesime per trarre da questi episodi certamente poco edificanti uno spunto per fare riflettere il mondo del volley lariano.

«Ci siamo subito attivati - spiega Andrea Pedretti, allenatore e vice presidente della sezione pallavolo del Gs Villaguardia - e abbiamo parlato con le ragazze per sensibilizzarle circa l’utilizzo dei social. In campo e fuori dal campo, se si rappresenta una società sportiva i gesti compiuti non riguardano soltanto la singola persona, ma la società tutta. Per questo abbiamo voluto far loro capire l’errore compiuto affinché ne prendano coscienza e si comportino diversamente da qui in poi».

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