Imu a Como, tutti contro il Comune
«C’è la crisi ma non rinvia»

Allarme di artigiani, commercianti e proprietari di case. Caldara: «Ci sono dei margini sulla Tari, ma abbiamo anche tante spese»

Tasse, settimana prossima c’è l’Imu da pagare, artigiani, commercianti e proprietari chiedono un aiuto al Comune, mntere l’assessore al bilancio sta valutando un taglio alla tassa sui rifiuti.

Molti proprietari che hanno affittato locali in città faticano ad incassare perché le attività sono in crisi dopo il lockdown. Le associazioni di categoria sottolineano come solo alcune scadenze siano state rimandate, ma i conti restano da saldare.

«L’Imu è un grosso problema – dice Claudio Bocchietti per l’Associazione proprietà edilizia di Como – ci sono cittadini che non vedono più l’affitto perché il commercio fa fatica e ciò nonostante pagano le imposte. Abbiamo inviato una lettera ufficiale al Comune per chiedere un intervento».

Almeno una proroga, per l’Imu la scadenza è il 16 giugno. «Altrove, per esempio a Cantù, ci sono stati dei rinvii – spiega Roberto Galli per Confartigianato – per questo anche noi vogliamo formalmente sollecitare di nuovo l’amministrazione. Occorre pensare che le attività sono state obbligate a chiudere per tre mesi, pagare le tasse su dodici mesi è dura. Chiediamo un ricalcolo della tassa sui rifiuti in base al servizio realmente fruito durante l’anno. Tolto quindi il lockdown».

Ma l’amministrazione qualcosa ha fatto. Ha rimandato l’imposta sui rifiuti in scadenza a maggio al 16 di ottobre, ha dato tre scadenze per la Cosap, l’occupazione del suolo pubblico, al 31 luglio, al 30 settembre e al 31 ottobre. Anche i diritti sulla pubblicità e le pubbliche affissioni sono rimandate a fine ottobre. «Sì, però questi sono rinvii, ma poi le tasse vanno comunque pagate – dice Graziano Monetti, direttore di ConfCommercio – in più occorre calcolare che ora le attività hanno riaperto, ma la ripresa è timida, i consumi sono ancora ridotti. Occorre riparametrare l’imposizione».

In effetti l’amministrazione sta valutando un taglio. «Sì, è doveroso intervenire e credo ci siano dei margini in particolare sulla tassa rifiuti – risponde l’assessore al bilancio Adriano Caldara – sull’Imu no, i tempi erano troppo stretti. A luglio invece faremo una corposa variazione di bilancio, peraltro dovendo intervenire anche sul regolamento della Tari per fissare le tariffe 2020. L’idea per i rifiuti è ricalcolare in base al periodo di chiusura. Occorre però avere un quadro ben definito. Per fare seriamente i conti dobbiamo stimare quante entrate in meno ci arriveranno. Ma anche quante maggiori spese dovremo sostenere sempre a causa dell’epidemia, perché se abbono due mesi agli affittuari del Comune e cancello le rette dell’asilo per i mesi di stop come abbiamo fatto ho meno risorse da gestire. Dovendo comunque far fronte a capitoli importanti, come il disagio sociale che si suppone essere crescente, o la sistemazione delle scuole in vista della ripresa delle lezioni con le garanzie delle norme anticontagio».

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