In fiamme i fuochi d’artificio Rogo vicino alle case di Varenna

Cantù È allarme piromani. Intervento dei pompieri in un prato nella notte. Bruciate due scatole di “fireworks”, non per gioco. Si ignora la provenienza

L’allarme piromani è scattato in tardissima serata, poco dopo mezzanotte, con tanto di chiamata ai vigili del fuoco, date le fiamme generate da alcuni fuochi d’artificio posti a bordo strada. Praticamente: nel prato, in via Cascina Varenna.

Un gesto, oltre che sconsiderato, vietato dalla legge, vista la presenza dell’erba alta, peraltro, a poche decine di metri da diverse case nei dintorni, verso l’incrocio con via Brianza - la strada che collega Vighizzolo a Brenna - e da altre proprietà.

Poco dopo il ponticello

È successo l’altra sera, quando da poco era lunedì, e una coppia di passaggio in zona ha visto che, a fianco del pratone subito a sinistra di via per Cascina Varenna, poco dopo il ponticello a bordo strada sopra la roggia, alcuni scatoloni stavano bruciando a filo d’erba.

Immediata la telefonata ai vigili del fuoco, arrivati poco dopo: i pompieri del comando provinciale di Como - di cui Cantù, con la caserma di via Bolzano, è un distaccamento - hanno avuto subito ragione delle fiamme. Chi ha segnalato l’incendio è rimasto comunque di guardia nei pochi minuti intercorsi tra la telefonata d’allarme e l’arrivo dell’autopompa. Nell’eventualità che l’intero prato potesse incendiarsi e che il rogo andasse fuori controllo.

Prima, sono state viste, in zona, altre persone. Arrivate con tre auto. Hanno posizionato almeno tre scatole di fuochi d’artificio. E poi, senza particolari manifestazioni di gioia, come se dovessero smaltire illegalmente i botti, hanno dato alle fiamme le polveri. Chi in quel momento si trovava da quelle parti, affascinato dai colori nel cielo, ha ripreso alcuni secondi del rischioso momento pirotecnico. Gli autori si sono poi dileguati. Può darsi quindi - questa una delle ipotesi - che i fuochi siano stati fatti esplodere nella notte, nella semioscurità di una strada che finisce nei boschi, proprio al fine di sbarazzarsi dell’intero materiale pirico.

Scatoloni da cento colpi

Resta ancora visibile, tra l’erba e l’asfalto, quel che rimane dell’incendio. Si tratta di fuochi d’artificio a scatoloni da cento colpi l’uno, come si legge sulla confezione. «Esplosivo, pericolo d’incendio. Smaltire ai sensi di legge».

In che modo? Gli articoli pirotecnici scaduti, in disuso o non più utilizzabili per le finalità previste, oltre ai rifiuti derivanti dal loro utilizzo, vanno restituiti al distributore autorizzato, che deve ritirarli gratuitamente e conservarli in un deposito preliminare: sarà poi cura del fabbricante e dell’importatore procedere al trasporto negli impianti di smaltimento, con oneri a proprio carico.

Quanto è accaduto in Varenna sarebbe quindi da codice penale, che punisce «chiunque, senza la licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa, accende fuochi d’artificio o fa esplosioni pericolose».

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