Le opposizioni e lo stop ai supermarket: «Tardi, il sindaco doveva pensarci prima»

Cantù Il commento di Galbiati alla variante al Pgt fa discutere. Latorraca: «Buoi ormai scappati». Maspero: «Forse è un atto di pentimento per rimediare a sette anni d’immobilismo urbanistico»

Per le minoranze del consiglio comunale, il commento del sindaco Alice Galbiati, Lega, sulla chisura a nuovi supermercati, annunciata per la prossima variante al Pgt, arriva tardi, perché dal 2000 a oggi, a Cantù, hanno aperto diversi marchi e oggi si contano 21 insegne.

«Di sicuro elimineremo la previsione che ha permesso il proliferare delle medie strutture di vendita», l’affermazione del sindaco, a commento della delibera che avvia il procedimento per modificare lo strumento urbanistico anche con la rigenerazione urbana di alcune aree: quelle individuate sono il Castello Pietrasanta, Pianella, l’area ex Collegio De Amicis.

Pavesi: «Vigileremo»

Per Vincenzo Latorraca, capogruppo consiliare Pd-Unire Cantù-CanTu con Noi: «Si chiude la stalla quando i buoi sono già scappati - dice - il mercato è già saturo. Galbiati è titolare della delega all’urbanistica dal 2017: da sei anni ha avuto la possibilità di cambiare le regole. Non esiste nessuna previsione che consente l’insediamento, bisognava attuare prima un’attenta analisi e considerazione per intervenire laddove c’erano soluzioni viabilistiche o ambientali particolari. La Lega ripete continuamente i suoi errori: non sarà possibile arrivare alla variante al Pgt prima delle elezioni, richiede ben altri tempi. È la politica dell’annuncio. Attendiamo da almeno tre mesi una convocazione, da noi chiesta, della commissione urbanistica: non ne sappiamo nulla noi né i consiglieri di maggioranza».

Per Valeriano Maspero, Fratelli d’Italia, partito a Cantù che è fuoriuscito dalla coalizione di centrodestra: «Prendo atto dell’articolo ed il contenuto in esso esplicitato. Del resto, stiamo parlando di cose che qualsiasi canturino di buon senso direbbe da qualche anno a questa parte considerando un assessorato, quello all’urbanistica, lasciato allo sbando negli ultimi sette anni».

«Ci sta dicendo - aggiunge - che si va profilando una ricandidatura dell’attuale sindaco con proposte fatte per dare un percorso e degli obiettivi “inediti” alla propria futura amministrazione o semplicemente si tratta di un atto di pentimento per rimediare a sette anni di immobilismo urbanistico?».

Per Francesco Pavesi, capogruppo consiliare di Lavori in Corso: «È da molto tempo che diciamo all’Amministrazione comunale che la responsabilità della programmazione urbanistica è di chi governa la città, lo abbiamo ripetuto ogni volta che ci veniva rinfacciato che la situazione fosse di scelte precedenti. Se oggi si inizia un processo, spero che le minoranze ne siano coinvolte nei tempi previsti. Dai proclami ai fatti, vigileremo».

Enea: «Cinque anni di nulla»

Per Rosario Enea, capogruppo consiliare M5S: «Altra promessa elettorale che verrà disattesa, in cinque anni la sindaca non ha fatto nulla. La sindaca Galbiati ha avuto a disposizione un mandato intero per invertire la rotta della nostra città, come da tempo chiedevamo, ma i nostri atti in Consiglio sul tema sono stati sistematicamente bocciati». Nel 2021 Cantù è stato il Comune della provincia comasca con la maggiore perdita di terreno: in un anno, 2,57 ettari in meno.

Per Francesco Nava, capogruppo Cantù Rugiada: «La variante è qualcosa che andava fatto già prima, ora mi sembra tardi. Temo che siamo già in campagna elettorale».

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