Nessuna polemica per Bella Ciao a Cantù: quest’anno si canta ricordando i partigiani

25 aprile Il canto della resistenza, assente nel 2023, è risuonato due volte oggi nel cimitero maggiore. Rappresentante dell’Anpi: «Hanno paura e non capisco perché»

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L’anno scorso la festa della Liberazione era stata segnata dalle polemiche, per l’indicazione da parte dell’amministrazione a non suonare Bella Ciao. Questa volta si è rimediato, e il celeberrimo canto della Resistenza è risuonato nel cimitero maggiore, davanti alla tomba dei partigiani, per due volte. Ma con un’accortezza non solo formale: l’esecuzione è avvenuta solo al termine della cerimonia istituzionale.

Momento molto partecipato, con la banda Giuseppe Verdi e con i giovani musicisti del gruppo Baule dei Suoni, accompagnati dal coro dei presenti. «Hanno paura di Bella Ciao – dice Antonio Conte dell’Anpi – e non capisco perché, è un canto di libertà a livello internazionale. E’ frutto di preconcetti, di bandiere che non possono abdicare. Ma riconosciamo che l’amministrazione ha sostenuto il nostro progetto sulla memoria e ci ha fatto intervenire durante la cerimonia».

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