Auto ariete per rubare le sciarpe griffate

Casnate con Bernate Spariti almeno trecento capi. La banda ha agito in poco tempo, incurante dell’allarme. La fuga a bordo di un furgone bianco vista da un testimone

Sono entrati in azione alle sette della sera di un giorno di festa, quello dell’8 dicembre, sapendo quindi di non trovare nessuno non solo nella ditta che avevano messo nel mirino, ma anche in quelle attorno. Una banda di ladri, cui ora i carabinieri della compagnia di Cantù sta dando la caccia, ha assaltato una azienda attiva nel campo dei tessuti impossessandosi di colli contenenti centinaia di sciarpe di note marche – non meno di trecento – per poi scappare nel buio della sera con un furgone bianco.

L’Alfa rubata

Ad essere colpita e danneggiata è stata la Camozzi di via Arno a Casnate con Bernate. Paese che già nei mesi scorsi aveva visto i ladri in azione con modalità molto simili in un’altra azienda sempre in via Arno, nella zona industriale.

Ma torniamo a venerdì sera, intorno alle 19, quando i malviventi sono entrati in azione. Da quanto è stato possibile ricostruire, la banda – composta da più persone – si è presentata a Casnate con Bernate con un furgone bianco e con un’auto che era stata appositamente rubata ad inizio dicembre. Quest’ultima, una Alfa Romeo Giulietta, è stata utilizzata come ariete per abbattere il cancello della Camozzi e poter accedere al magazzino. La stessa vettura è stata poi abbandonata sul posto e recuperata dai carabinieri che ora la analizzeranno per cercare eventuali tracce dei responsabili del colpo. L’indagine è seguita dai militari della stazione di Fino Mornasco, affiancati dai colleghi del Radiomobile della Compagnia di Cantù.

Le indagini

Il colpo è ancora da quantificare nel dettaglio ma i ladri sarebbero riusciti a prelevare oltre 300 sciarpe di note marche della moda caricandole poi su un furgone bianco con cui sono stati visti allontanarsi. Le indagini sono in corso anche su questo punto per recuperare tutte le immagini delle telecamere presenti in zona – oltre a quelle del circuito di sicurezza della ditta colpita – che possano servire a ricostruire la via di fuga della banda subito dopo aver portato a termine il colpo.

Sempre in base a quanto è stato possibile appurare, l’azienda aveva l’antifurto che si sarebbe messo regolarmente in azione, avvisando la vigilanza privata che a sua volta ha chiamato subito anche i carabinieri. Possibile dunque ipotizzare che l’azione dei malviventi sia stata fulminea, velocissima, per non consentire ai militari dell’Arma di arrivare sul posto bloccando la via Arno. Tuttavia, ci sarebbe almeno un testimone del colpo, non un dipendente della ditta svaligiata ma un’altra persona che si trovava nei paraggi e che avrebbe visto il furgone bianco transitare da via Ticino (che è una via che unisce via Arno a via Adige conducendo poi alla strada provinciale) in un orario compatibile con l’assalto.

Tutti elementi che sono ora al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Cantù per cercare di dare un nome ed un cognome ai responsabili della spaccata che ancora una volta ha portato al centro dell’attenzione la zona industriale della piana di Casnate con Bernate. La quantificazione del danno, come detto, deve ancora essere formalizzata come pure non sono noti i danni materiali inferti all’azienda dalla banda senza scrupoli.

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