C’è già un sospettato per i Rolex rubati. Diciott’anni da poco, pizzicato a Milano

L’indagine Il giovane è sospettato dalla polizia di avere avuto una parte nel raggiro ai danni di due manager coreani

Non solo c’è una pista, ma c’è stata già una perquisizione a carico di un ragazzo di origine serba di 18 anni che abita a Milano e che sarebbe coinvolto nella maxi truffa da 130mila euro con vittime due uomini di affari sudcoreani alleggeriti di due Rolex di pregio. L’indagine, coordinata dal pm Simona De Salvo, viene portata avanti dagli uomini della squadra Mobile che nei giorni scorsi si sono presentati al cospetto del sospettato per perquisire lui e i locali dove vive. Un lavoro che avrebbe portato riscontri positivi, con soldi falsi recuperati – simili a quelli utilizzati per il raggiro – ed anche altri elementi ritenuti utili alle indagini.

Un particolare curioso: il sospettato avrebbe commesso il colpo solo pochi giorni dopo aver compiuto i 18 anni. La vicenda era avvenuta in una stanza di un albergo del centro. All’ordine del giorno c’era appunto la compravendita dei due Rolex da 130mila euro complessivi di proprietà di due uomini d’affari coreani, giunti appositamente sul Lario. Il contatto con due persone che si erano mostrate interessate all’acquisto, era avvenuto sui social. Ne era nato un ulteriore scambio di messaggi, di richieste di informazioni, fino ad arrivare a definire l’affare. L’appuntamento era stato fissato in un albergo di Como. Acquirenti che si erano regolarmente presentati, chiedendo di visionare gli orologi in una apposita saletta appartata, lontani da occhi indiscreti. Poi il passaggio delle valigette con i 130 mila euro. I compratori avevano anche contato i soldi, utilizzando le apposite macchinette davanti agli occhi dei due coreani. Mazzette che tuttavia - è poi emerso - avevano un trucco, avendo soldi veri solo all’inizio e alla fine, non nel mezzo. Difficile però capire la dinamica di quanto avvenuto nei locali dell’hotel e non è nemmeno da escludere che possa esserci stato uno scambio di valigette. La sostanza era stata però la denuncia querela della coppia di coreani per la truffa subita.

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