Cimiteri troppo cari: su 275 tombe scadute
rinnovano solo in 48

I dati Pubblicate altre 588 concessioni al Monumentale che non sono più valide: centinaia di avvisi sulle lapidi. Per alcuni tipi di sepolture costo minimo di 20mila euro

In scadenza 588 concessioni al cimitero Monumentale, ma pochissimi rinnovano il contratto con il Comune.

L’amministrazione comunale ha pubblicato un nuovo avviso per avvertire le famiglie che entro fine giugno scadranno le concessioni per 313 sepolcri nel principale campo santo cittadino. Ieri nel cimitero si notavano decine e decine di cartelli rossi plastificati attaccati ai monumenti e alle colonne.

Cosa succede

Già a inizio anno sono scadute 275 concessioni per altrettante celle, ma solo 48 famiglie hanno deciso di formalizzare il rinnovo della concessione. Così si apprende da una richiesta di accesso agli atti promossa dal consigliere comunale e capogruppo di Svolta Civica Vittorio Nessi. Significa quindi che poco meno di 18 cittadini su cento intendono dare conferma o chiedere un nuovo permesso al Monumentale. Senza ricevere risposte il Comune può disporre l’estumulazione delle spoglie procedendo con altre soluzioni quali la cremazione o l’ossario. Detto che il Comune per riuscirci dovrebbe sostenere a suo carico ingenti costi, è vero però che l’attuale amministrazione ha sempre detto che intende effettuare le stesse verifiche in tutti i campi santi della città per riordinare un settore prima troppo confuso. È quindi lecito immaginare, così fosse, che di qui ai prossimi mesi intere aree del Monumentale si svuoteranno.

Anche perché da anni è sempre più frequente come fenomeno la dispersione delle ceneri o la cremazione, la classica tomba è sempre meno richiesta. Le ragioni sono non soltanto religiose o sociali, ma anche economiche.

Del resto il rinnovo della concessione dura 60 anni, gli uffici comunali regolamento alla mano non possono fare sconti e accorciare il periodo. Dunque le famiglie, magari più giovani e meno danarose rispetto a qualche decennio fa, si trovano a dover affrontare spese molto importanti. Il rinnovo per un sepolcro sempre al monumentale costa 21mila euro, mentre per una cella si possono spendere 30mila, anche 40mila euro, dipende dallo spazio interno dove possono riposare anche più defunti.

Importanza storica

Il cimitero Monumentale, come suggerisce lo stesso nome, ha però per la città un’importanza anche storica e culturale. Le statue, i fregi sulle tombe, i dipinti sui colombari, i marmi e le sculture devono restare a memoria, si tratta di beni tutelati dalla Soprintendenza. A cambiare, al massimo, possono essere i nomi e i cognomi dei cittadini che riposano riportati sulle lapidi.

Dunque occorre tutelare e programmare il futuro dei campi santi. E nel prossimo futuro, fanno notare da Palazzo Cernezzi, è pur vero che forse un maggior numero di famiglie mostrerà meno interesse per i tradizionali sepolcri, ma è altrettanto vero che negli anni a venire la generazione dei “boomer” supererà gli ottant’anni. I nati dal dopo guerra agli anni sessanta sono coloro i quali hanno visto crescere rapidamente la popolazione comasca e più in generale italiana

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