La beatificazione di don Gobbi. Per il vescovo è il «nuovo testimone di Dio»

Fede Mercoledì alla basilica del Crocifisso il via all’inchiesta diocesana. Il vescovo: «Autentico segno della presenza operosa dello Spirito Santo»

«Gioisco intimamente con tutta la nostra santa Chiesa di Como, che si rallegra per ciò che abbiamo iniziato: un autentico segno della presenza operosa e sempre nuova dello Spirito Santo». Così mercoledì il cardinale Oscar Cantoni ha introdotto la fase diocesana in vista della beatificazione e canonizzazione di don Stefano Gobbi, il sacerdote nativo di Dongo che san Giovanni Paolo II definì “parroco del mondo”. In tanti sono giunti nella basilica del santo Crocifisso per far memoria del fondatore del Movimento sacerdotale mariano, ormai diffuso in tutti i continenti con i Cenacoli di preghiera, nel giorno dell’apertura ufficiale del processo.

«Vitalità della Chiesa»

Per Cantoni, «la vitalità di una Chiesa è testimoniata dalle risposte che i suoi figli offrono attraverso il dono di loro stessi, secondo la vocazione che meglio ha permesso loro di far fiorire e risplendere la grazia battesimale». Così è stato anche per don Gobbi, la cui chiamata al sacerdozio è sbocciata nel santuario della Madonna delle Lacrime ed è poi stata rinforzata dalle locuzioni interiori con Maria, a partire dalla prima a Fatima l’8 maggio del 1972.

A detta del vescovo, è grande la gioia di fronte alla possibilità, in futuro, di poter annoverare un nuovo «testimone e annunciatore della misericordia di Dio» che vada aggiungersi alla lunga lista di santi e beati locali. A tal proposito, il cardinale ha ricordato le figure dei martiri suor Maria Laura Mainetti e di Teresio Olivelli, beatificati rispettivamente nel 2021 e nel 2018, oltre al santo vescovo Giovanni Battista Scalabrini e al beato Giuseppe Ambrosoli.

Ancora, «alla schiera di questi nostri fratelli si stanno per aggiungere, in un futuro ormai prossimo», due missionari valtellinesi, fratel Giosuè Dei Cas e il giovane Giulio Rocca, e «il nostro caro don Roberto Malgesini, un prete di strada, martire della carità, ucciso nel 2020 da un suo assistito».

La partenza di un cammino

La fase diocesana del processo in vista della beatificazione di don Stefano Gobbi è stata aperta dal postulatore della causa, l’avvocato Emilio Artiglieri, alla presenza anche del vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole. «Affidiamo a Maria, nostra madre, quanti nei mesi che verranno, saranno chiamati ad approfondire, con un appropriato e prudente discernimento, la personalità di don Stefano Gobbi e il suo messaggio, perché un giorno non lontano egli possa essere annoverato nella schiera dei beati», sempre il cardinale.

«Abbiamo iniziato un cammino che ci coinvolge tutti», la conclusione di don Aldo Milani, referente diocesano del Movimento sacerdotale mariano. «Un cammino che attraversa la nostra vita, non come spettatori, ma come parte attiva: ci invita a donare amore, come Gesù, come Maria, come don Stefano e ogni fratello che coglie il fascino dell’amore ricevuto e donato».

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