Allarme infermieri: «Rinuncio al lavoro perché non trovo casa»

L’allarme Vincono il concorso, ma non trovano alloggio - La testimonianza: «Un monolocale? Fuori città 700 euro. Con le agenzie tre mesi anticipati e interessi al 15%»

«Io a lavorare a Como non ci vengo più». «O paghi l’affitto o mangi». «Ma qui è impossibile trovare un alloggio». «Non trovo neanche una stanza». «A me sono capitati due annunci truffa».

Questi sono soltanto alcuni dei messaggi che si leggono nelle chat Whatsapp degli infermieri che hanno vinto il concorso per prendere servizio negli ospedali della città, al Sant’Anna come all’ospedale Valduce. Il loro principale problema è trovare una sistemazione ad un prezzo economicamente sostenibile. Si tratta spesso di giovani professionisti sanitari che arrivano da fuori, da altre province e regioni italiane, senza grandi possibilità di spesa.

Il nodo del’anticipo

«Alcuni colleghi stanno rinunciando al posto di lavoro per colpa del caro affitto – racconta Carmen Prevete, 27 anni, infermiere napoletana vincitrice dell’ultimo concorso bandito dall’Asst Lariana – E del resto per venire qui a lavorare bisogna fare un piccolo investimento. Non tutti hanno alle spalle dei genitori capaci di fare degli sforzi e dare una generosa mano. Bisogna dire intanto che si trova poco. Non tramite privato, danno tutti la precedenza ai frontalieri che hanno stipendi più ricchi oppure ai turisti stranieri per locazioni brevi. Le agenzie, quando hanno delle offerte, chiedono tre anticipi e il 15% d’interesse. Per ora a me per un monolocale hanno tutti sempre chiesto non meno di 700 euro, non certo in centro, ma anche fuori. Vuol dire che ancor prima di firmare il contratto devo tirar fuori di tasca più di 2mila, 2.500 euro». Qualche soluzioni può arrivare a Sagnino, Prestino, ma anche a Montano Lucino o a Grandate. «E poi così per spostarsi serve la macchina – racconta ancora la giovane infermiera – non è facile ed io ho ormai ho l’urgenza di trovare una sistemazione. La graduatoria è stilata, eppure passano le settimane e continuo a cercare casa senza esito. C’è anche chi si finge proprietario e chiede l’anticipo per appartamenti inesistenti. Ci sono dei profili sospetti sui social che ormai ho imparato a riconoscere e ad evitare».

Su Facebook ad esempio esistono diversi canali e gruppi per proporre case in affitto.

Soluzioni?

«Sarebbe utile se gli ospedali, se davvero hanno tanto bisogno di infermieri e medici, o comunque gli enti pubblici, mettessero a disposizione degli alloggi temporaneamente – spiega sempre Carmen –, uno o due mesi per darci modo di stabilizzarci. Venire qui così su due piedi è davvero dura». A dire il vero il problema non riguarda soltanto gli infermieri, ma anche molte categorie di professionisti appartenenti alla classe media, con stipendi mensili che oscillano tra i 1.500 euro e i 1.800 euro.

«Abbiamo chiesto all’Asst Lariana di mettere a disposizione alloggi a equo canone – commenta il segretario della funzione pubblica della Uil del Lario Massimo Coppia – non possiamo davvero permetterci di far scappare via da Como e dai nostri ospedali risorse professionali preziose».

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