I numeri reali
A Como i morti
sono raddoppiati

L’Istat restituisce un quadro tragico per marzo. E in alcuni comuni i decessi sono addirittura decuplicati

C’è il signor Giuseppe e la moglie Franca; c’è Luciana; ci sono Marco e Daniele. E si potrebbe andare avanti per la pagina intera a scrivere i nomi delle vittime sull’altare del Covid. Che ogni nome nasconde una storia, una tragedia personale. Ma tutti assieme, quei nomi, forniscono la misura reale di quello che è stato (anzi che è tuttora) il contraccolpo in termini di vite umane di questo maledetto virus.

E quindi sì, parliamo anche di numeri e di statistica, di elaborazioni dell’Istat, ma senza dimenticare mai che dietro ai dati ci sono donne e uomini che hanno perso la vita.

Così in città

E quelle donne e quegli uomini (soprattutto questi ultimi, vedremo poi perché) sono molti più di quello che dicono i dati ufficiali. Prendiamo il caso della città di Como. Qui il numero di decessi tra un anno e l’altro è raddoppiato. Nel periodo compreso tra il primo marzo e il 4 aprile inclusi i comaschi deceduti, lo scorso anno, erano stati 88. Quest’anno 164. Con l’eccezione del 2018, mai nello stesso lasso di tempo le persone morte in città avevano superato la quota di cento. Secondo le elaborazioni dell’Ats sulla base dei casi acclarati di Covid, al 4 aprile le vittime in città avrebbero Così iessere 38, la metà rispetto al dato complessivo di vittime di quest’anno.

Addirittura clamoroso il dato relativo agli anziani che sono morti lo scorso mese di marzo (più 4 giorni di aprile): rispetto all’anno scorso le vittime over 75 anni sono quasi triplicate.

Certo, sfogliando i dati dell’Istat risultano anche casi in controtendenza come, ad esempio, la città di Cantù dove il dato della mortalità nello stesso periodo risulta in diminuzione (anche se di una sola unità).

Peccato che proprio Cantù, negli ultimi giorni, abbia registrato l’incremento più tragico di decesso da Covid nei dati ufficiali. E il timore è che, alla prossima elaborazione Istat, i numeri si potrebbero allineare a quelli di Como. Discorso analogo si potrebbe fare per Erba, dove si è registrato un calo di mortalità nel periodo preso in esame dall’istituto di statistica. Ma sono molto più le realtà che hanno registrato dati clamoroso di incremento. Ad esempio Mariano Comense, con un +120% di lutti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Rispetto al 2016 il dato è ancora più tragico: morti triplicati.

Uomini maggiormente colpiti

L’elaborazione dell’Istat prende in considerazione soltanto un terzo dei comuni comaschi, per quanto nell’elenco ci sono i quattro comuni più popolosi. Quindi il dato va ovviamente preso con le pinze, ma anche limitandosi a questo campione si nota, tra un anno e l’altro, un incremento di morti che sfiora il 60%. Addirittura in termini assoluti l’aumento è superiore del 10% al dato fatto registrare dai dati ufficiali sui decessi Covid. Una circostanza allarmante visto che i paesi analizzati sono, appunto, solo un terzo del totale di quelli della provincia.

In questi dati complessivi si nota anche un’altra circostanza (peraltro una conferma rispetto a quanto analizzato dai virologi): ovvero che gli uomini muoiono più delle donne. Nel 2019 la popolazione femminile deceduta era superiore a quella maschile. Quest’anno la proporzione si è ribaltata con un incremento di mortalità del 40% per le donne e addirittura dell’80% per gli uomini.n 
P.Mor.

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