La domenica senza Natale, il prefetto: «Situazione viabilistica critica, non c’era alternativa». E ai Comuni: «Con un piano presentato prima, forse avremmo potuto diminuire il disagio per gli esercenti»

Le reazioni Stop agli eventi natalizi a Como e Cernobbio domenica prossima. I commercianti: «Così si penalizza la città». Politica soft, ma la Lega affonda: «Si riveda la decisione»

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Dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in Prefettura questa mattina, e che è terminato nel primo pomeriggio, arriva la conferma: domenica niente eventi di Natale né in città né a Cernobbio. Nel corso dell’incontro la Questura ha confermato l’indicazione già data ai sindaci Rapinese e Monti: la concomitanza con la partita Como-Reggina, considerata “a rischio” per la massiccia presenza di tifosi ospiti, consiglia la sospensione di tutti gli eventi connessi con le manifestazioni natalizie previste nei due comuni per la giornata di domenica, almeno fino alle 19. Una decisione che ha portato all’annullamento anche dello spettacolo con le luci laser previsto proprio per il tardo pomeriggio, in concomitanza con l’uscita dei tifosi.

Il prefetto di Como, Andrea Polichetti, spiega il motivo per cui non è stato possibile fare altrimenti.

Il prefetto e le decisioni per Como-Reggina. Video di Paolo Moretti

In città non si parla d’altro e anche sui social sono in moltissimi a criticare la sospensione delle manifestazioni. Nel dibattito torna anche il tema stadio in città o fuori.

«Una cosa senza precedenti»

Marco Cassina, presidente di Federmoda di Confcommercio e titolare di un negozio in piazza Duomo è durissimo. Parla di «scelta drammatica». E chiarisce: «Parlo come comasco e come genitore, solo dopo come commerciante. Siamo di fronte a un sopruso. Il prossimo passo sarà far chiudere i negozi? Non possiamo fermare una città per una partita di calcio di serie B». Cassina definisce «assurdo» quello che accadrà domenica. E aggiunge: «Già si paga in termini di viabilità e misure di sicurezza nella zona dello stadio. Se non si è in grado di gestire i tifosi della squadra ospite, allora non li si faccia arrivare.

O si chiuda lo stadio e si giochi a porte chiuse. Non faccio colpe al Calcio Como, che sta anche portando avanti un progetto di legame con la città, ma qui bisogna intervenire sulla causa del problema. Non sono il questore, ma con più si mettono cancellate, si chiude perché si identificano tutti i tifosi ospiti come pericolosi, a mio avviso a vincere sono solo i pochi facinorosi». Cassina chiude parlando dell’aspetto commerciale: «Non è mai stato fatto nulla di simile ed è ovvio che penalizza tutti». Molto duro anche il presidente di Confesercenti Claudio Casartelli: «Qui per alcuni ipotetici facinorosi si crea allarme e si allontanano tutti. Che senso ha? Domenica scorsa ha piovuto, siamo a Natale... Si trovi una soluzione e il tema è anche quello di valutare, a fronte di una società di calcio che vuole fare investimenti importanti, se ci sia compatibilità con una città turistica. Non ho mai visto chiusure di questo tipo. Se il Como andasse in serie A la città chiuderebbe per tutta la stagione?». L’organizzatore del mercatino, il responsabile dell’associazione Arti Libere Andrea Pellicani dice: «Apprendo le notizie che arrivano dalla questura e ne prendo atto. È chiaro che per noi c’è un danno importante, questo è il primo weekend con tutto regolare e siamo anche costretti a cancellare lo spettacolo laser».

Sul fronte politico le posizioni sono diverse. Ieri sera è arrivata la presa di posizione della Lega. «La sezione della Lega di Como e il gruppo Lega in consiglio comunale (rappresentanto dal ministro della Disabilità Alessandra Locatelli, ndr) - si legge in una nota del segretario cittadino Ivan Noseda - sono profondamente stupiti» e denunciano una scelta che «limitai cittadini comaschi, il commercio, il turismo, e non ha un ritorno positivo sull’immagine della nostra città». E ancora : «Fatti incresciosi come quelli già accaduti non si devono ripetere, ma questo non può ricadere sulle spalle dei cittadini comaschi» e chiedono che si raggruppino i tifosi ospiti a Lazzago e che «si riveda la decisione». Giordano Molteni(FdI) parla di «decisione che farà discutere» e dice che «la sicurezza pubblica è prioritaria in tutti i settori in cui è messa a rischio». Sottolinea però che « è indispensabile per chi amministra la città fare una programmazione adeguata che anticipi questi avvenimenti» e che «la chiusura penalizzerà i commercianti».

Il Pd se la prende con il Comune

Il capogruppo di Svolta civica Vittorio Nessiusa poche parole: «Il questore è la persona deputata a valutare i pericoli per l’ordine pubblico. Siamo certi che avrà preso questa decisione valutando al meglio la situazione». Infine la capogruppo del Pd Patrizia Lissi sottolinea che «la partita non è un imprevisto e l’improvvisazione del Comune che ha consegnato tardi i piani su sicurezza e viabilità ha inciso. Sii crea un danno anche per le famiglie e i negozianti».

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