Oggi il 25 Aprile, a Como torna Bella Ciao: l’anno scorso era stata esclusa

La cerimonia Palazzo Cernezzi riammette la canzone in scaletta. Il sindaco Rapinese: «Polemiche? Non ricordo»

Le note di “Bella Ciao” tornano a risuonare nel 25 Aprile comasco, dopo la parentesi dello scorso anno quando l’amministrazione comunale chiese di estromettere il pezzo dalla scaletta con cui il Corpo musicale di San Bartolomeo nelle vigne di Tavernola si proponeva di accompagnare la cerimonia.

Quest’anno Palazzo Cernezzi ha invece approvato senza nulla recriminare la nuova scaletta che verrà eseguita in piazza Cavour dal Corpo musicale Albatese e che, appunto, contiene anche “Bella Ciao”. La conferma arriva direttamente dal presidente del Corpo musicale Albatese Giovanni Caspani: «Abbiamo ottenuto senza problemi l’autorizzazione. Suoneremo l’inno d’Italia, una miscellanea di brani partigiani e anche l’immancabile “Bella Ciao”».

Il sindaco Alessandro Rapinese ha confermato ieri la scaletta e con un mezzo sorriso ha detto: «Non ricordo polemiche». Eppure il 25 aprile del 2023 l’ex assessore Marcello Iantorno aveva criticato la scelta del Comune di escludere “Bella Ciao” anche se alla fine la banda l’aveva comunque suonata a fronte delle tante richieste del pubblico.

«Non la butterò certo in politica – così spiega ancora Caspani –, mio papà Ottorino ne ha già fatta a sufficienza di politica, è stato in Comune anche nelle vesti di assessore per quasi 35 anni. Noi suoneremo come compito della banda per il 25 aprile, il giorno della liberazione». Dopo la messa alle 9.30 al monumentale le celebrazioni quest’anno si terranno alle 11 in piazza Cavour visti i lavori ai giardini a lago.

Sul 25 Aprile intervengono anche le Acli provinciali di Como, che «ribadiscono ancora una volta i valori della Costituzione italiana, nel rinnovato impegno della loro promozione, della custodia e della difesa. Nel ricordo e nella condivisione dei punti cardine della nostra Repubblica, i valori della pace, lavoro, libertà, democrazia, uguaglianza, dignità e partecipazione, si legano ai principi della resistenza e antifascismo, che tra il 1943 e il 1945, hanno incoraggiato migliaia di donne e uomini che hanno permesso di costruire un Paese libero».

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