Qualcosa si muove nei giardini a lago: via la storica fontana

Lavori pubblici Partito l’intervento per la demolizione dell’opera di Mario Musa di cui resterà “il mascherone”. Operai impegnati anche nella rimozione del porfido

C’era chi avrebbe voluto salvarla a tutti i costi (era stata anche promossa una petizione) e chi, invece, si è spesso lamentato perché da anni era di fatto abbandonata a se stessa diventato uno dei simboli del degrado della zona a lago. Da ieri, però, la grande fontana di roccia dei giardini a lago, cara ai nonni e ai genitori di oggi, ha iniziato il percorso che la porterà a scomparire definitivamente. A sua memoria rimarrà soltanto il “mascherone” centrale, come prescritto dalla Soprintendenza, che verrà conservato in un apposito spazio, una sorta di piccolo museo, ricavato nell’area commerciale della “battery”.

La storia

Gli storici giardini a lago, oggi oggetto di un maxi intervento di riqualificazione da oltre 2 milioni di euro, assunsero una conformazione strutturata nel secondo dopoguerra (tra il 1955 e il 1956), quando vennero ridisegnati dall’architetto Mario Musa, autore anche della fontana di roccia, conosciuta dai comaschi come “il Fontanone”. Il suo progetto ampliò le aree verdi con l’eliminazione, nel 1969, dell’edificio ormai vuoto dello scalo merci (risaliva al 1877).

Le ruspe sono entrate in azione e nel giro di pochissimo tempo l’addio sarà anche “visivo”. Contestualmente si lavora nella zona dove si trovano i grossi tubi e sedute in cemento appartenenti al “parco giochi” creato dal Soroptimist nel 1958, su progetto di Luisa Parisi, e restaurato nel 1994 a cura dello stesso sodalizio. Giochi che sono i ricordi d’infanzia di generazioni di comaschi e che, proprio per quel motivo, verranno rimossi, restaurati e ricollocati nei giardini. Prosegue anche la rimozione del porfido (iniziata in viale Corridoni). Si tratta di una serie di interventi propedeutici a “liberare” l’area.

Verrà mantenuto (anche se, per ovvie ragioni, l’erba sta crescendo a vista d’occhio) il cannocchiale davanti al Tempio Voltiano con l’infilata di ciliegi che all’inizio della primavera offrono uno spettacolo suggestivo.

Tutta la zona resterà area di cantiere per circa un anno (che scade a metà febbraio del 2025) e, con la fine del campionato, prevista per il 10 maggio, verrà inserita anche la fascia a ridosso di viale Vittorio Veneto delimitata dai jersey in cemento in accordo con la questura. Sarà quasi certamente proprio quella la prima zona dove si concentreranno i lavori poiché per la ripresa del campionato dovranno essere posizionate nuovamente le barriere che garantiscono la sicurezza attorno allo stadio, a ridosso dell’ingresso del settore ospiti.

Area recintata

Più di un comasco si è chiesto la motivazione per la quale si sia transennata tutta l’area dei giardini e non si sia, invece, scelto di procedere per fasi garantendo quindi alla cittadinanza la possibilità di continuare ad utilizzarli, anche se parzialmente. Lo stesso sindaco Alessandro Rapinese nei giorni scorsi ha precisato che era fissata per la giornata di ieri la consegna formale all’impresa della rete idrica che dovrà essere sostituire. «Mi sarebbe piaciuto chiudere meno - ha detto su Etv - ma i tecnici ci hanno detto che deve essere bloccato tutto perché alcuni lavori sono in continuità sull’intera superficie».

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