Rsa senza personale, la Ca’ d’Industria offre «tredicesima subito e 5 mesi d’affitto»

Il caso Ca’ d’Industria ha bisogno urgente di assumere ma la difficoltà di reperire case allontana i candidati. La soluzione? Stipendi più alti e alloggio in comodato

Alla Ca’ d’Industria non bastano 205 tra ausiliari e operatori sociosanitari, la mancanza di personale è di nuovo descritta dai vertici della fondazione come «drammatica».

Visto il caro casa in città, per riuscire ad assumere la Rsa offre un alloggio in comodato per cinque mesi e, subito, la quattordicesima.

Quattro anni in emergenza

Le residenze per anziani da ormai quattro anni non riescono a reperire nuovo personale per la cura dei loro ospiti.

La Ca’ d’Industria durante la pandemia aveva già fatto appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo l’invio di militari per sopperire alla mancanza di infermieri.

Adesso la fondazione non riesce a trovare nemmeno assistenti e operatori, la figura professionale che più di tutti permette alle case di riposo di continuare a funzionare.

Dunque ieri la Ca’ d’Industria ha rilanciato: «Consapevoli delle difficoltà che negli ultimi tempi attanagliano il mercato del lavoro in questo ambito specifico, abbiamo percorso tutte le strade possibili utilizzando anche il canale dei social con messaggi video e proposte di assunzione». Ad assistenti e operatori sanitari le Rsa cittadine già oggi offrono contratti a tempo determinato da trasformare in indeterminato entro pochi mesi, con la maturazione immediata della quattordicesima.

«Chi vuole lavorare in città ma proviene da lontano fa fatica, perciò abbiamo previsto la possibilità per i primi cinque mesi di lavoro di usufruire di un alloggio a condizioni agevolate, un comodato con piccolo rimborso spese».

«La difficoltà nell’assunzione di personale ad ogni livello è ormai drammatica – dice Marisa Bianchi, direttore generale della Ca’ d’Industria – Dobbiamo riuscire a garantire i livelli d’assistenza, punto di qualità che non vogliamo assolutamente venga meno. Ma abbiamo di fronte anche il periodo delle ferie, che è sempre difficile da coprire. Il primo cruccio dei possibili nuovi operatori e assistenti è trovare casa. L’affitto come noto in città non si trova o costa troppo. Ecco perché mettiamo a disposizione alcuni nostri alloggi, per dare modo ai nuovi lavoratori di costruirsi una stabilità». Sui 331 dipendenti totali della Ca’ d’Industria 205 sono ausiliari e operatori sanitari, gli infermieri invece sono 17. Per ogni ospite le Rsa devono garantire almeno 901 minuti di assistenza settimanale, la Ca’ d’Industria oscilla dai 1.219 minuti della sede di via Brambilla ai 1.251 de Le Camelie. «La concorrenza è famelica – aggiunge Gianmarco Beccalli, presidente della Ca’ d’Industria – anche gli ospedali pubblici e privati hanno bisogno di assumere, vicino a noi poi c’è la Svizzera che continua ad attrarre risorse umane».

Migliaia in lista d’attesa

Al 31 marzo, ultimo dato fornito dall’Ats, nelle Rsa della provincia di Como erano presenti 4.531 domande in lista d’attesa inviate da famiglie bisognose di trovare un posto per i loro cari, in media sempre più anziani e sempre più malati. «Molte nostre strutture non riescono a trovare personale – spiega Mario Sesana, presidente provinciale di Uneba, l’ente che rappresenta il maggior numero di Rsa nel Comasco – e così non possono tenere aperti tutti i posti letto di cui disporrebbero».

I sindacati chiedono alloggi convenzionati anche per i sanitari neo assunti dall’Asst Lariana. Per informazioni [email protected] oppure 031-297529.

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