Un amore Tamil: «Il primo Natale? Autentica gioia»

Storie natalizie Lui nato in Italia da genitori srilankesi, lei di Como: il contatto su Tinder nell’era Covid e adesso una figlia

«Vogliamo costruire una tradizione di Natale nuova, per la nostra famiglia, che cresca insieme ad Anita, oggi ha tre mesi». Lei il Natale lo ha sempre festeggiato rispettando tutti i rituali dell’occasione, dal cercare il muschio nei boschi con il papà per allestire il presepe al decorare l’albero il giorno dell’Immacolata, passando per pranzi e cene da vivere tutti insieme e dall’immancabile messa di mezzanotte, anche se oggi è credente ma non praticante. Lui il Natale l’ha sempre vissuto come un giorno di vacanza, in cui si è a casa, prima era da scuola, adesso dal lavoro, e si possono incontrare i parenti che non si vedono spesso, magari che vivono in altri Paesi del mondo, servendo in tavola al posto di pandoro e panettone le pietanze tipiche dello Sri Lanka.

Il primo incontro

Denise Carnini, ha 34 anni, è originaria di Villaguardia e fa la scenografa, oltre ad insegnare all’Università. Stefano Elayathamby, di anni 36, è un architetto, nato e cresciuto in Italia, ma le sue radici affondano nell’etnia Tamil e la sua famiglia è di tradizione induista.

«Ci siamo conosciuti su Tinder - raccontano, sorridendo - Proprio noi che non siamo per niente social. Ma era il periodo in cui il Covid ci aveva costretti in casa - dice Denise - e così per gioco, un po’ per noia, mi sono trovata a far scorrere le foto di quella piattaforma per incontri. Mi ha colpito subito Stefano, il suo sorriso aperto e sincero. In confronto a tutte quelle immagini artefatte, mi ha trasmesso un senso di fiducia ed è scattata la voglia di saperne di più. Ci siamo parlati per diverso tempo, ma immediatamente ho trovato in lui grande sensibilità e capacità di ascolto». Poi le cose procedute spedite. Stefano confessa: «Mia mamma era anni che mi stava cercando moglie...E invece è arrivata Denise. Avremmo dovuto fare il nostro primo viaggio in Sri Lanka, ma anche qui i piani sono stati cambiati: è arrivata Anita».

Un incontro di affinità elettive quello tra questi due giovani genitori. Lo si percepisce anche durante l’intervista, si scambiano le voci, uno inizia le frasi e l’altra le finisce e viceversa, trasmettono l’entusiasmo chi si immagina una vita a due ancora tutta da scoprire e inventare, avendo già messo però delle fondamenta forti. «In realtà il mio primo vero Natale l’ho vissuto solo lo scorso anno, dopo aver conosciuto Denise. Ed è stato uno shock - scherza Stefano - Non ero abituato a tutte quelle pietanze che continuavano ad arrivare in tavola, una vera e propria maratona del cibo».

«Lo capisco - si aggiunge Denise - anche perché da quando i miei genitori si sono separati il Natale è per così dire raddoppiato e si festeggia a pranzo con la mamma e a cena con il papà, così sono raddoppiate anche le calorie ingerite».

Il valore dello stare insieme

Ma di questa prima esperienza natalizia Stefano conserva un ricordo bellissimo: «Il Natale per noi è stare in famiglia e sentire un calore condiviso, costruire ricordi e momenti anche di ascolto più profondo con chi magari durante l’anno si incontra poco o in maniera più superficiale».

«Non siamo tipi da regali - chiude Denise - per noi il regalo più grande è il tempo per stare insieme, il tempo che uno dedica all’altro. Ecco perché ci piacerebbe dedicarci un giorno, magari il 26 dicembre, per far partire una tradizione tutta nostra e che di anno in anno ci ricordi come il nostro legame sia rafforzato e diventi un bel momento da aspettare insieme».

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