Regina, ecco la prima vittoria: dal 6 maggio riparte il cantiere della variante

La campagna Le ruspe torneranno ad operare a Colonno. Ma a Griante resta tutto fermo a causa dell’arsenico

Il cantiere della Variante della Tremezzina ripartirà a Colonno da lunedì 6 maggio con le prime volate tramite esplosivo - ferme da venerdì 12 aprile - nelle gallerie principale e di servizio che potrebbero già essere effettuate nelle quarantotto ore successive, dunque entro quel 10 maggio indicato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini quale data ultima per la ripresa dei lavori.

La visita di Salvini

E proprio il vicepremier sarà a Colonno con ogni probabilità sabato 4 maggio, secondo quanto ha anticipato l’assessore regionale Alessandro Fermi.

Si tratta della seconda visita istituzionale al cantiere della variante della Tremezzina dopo quella dell’8 gennaio 2023. La ripresa (parziale) dei lavori - a distanza di meno di una settimana dalla campagna de “La Provincia” - segna sicuramente un punto di svolta dentro una situazione d’impasse che rischiava seriamente di compromettere l’andamento finale di un cantiere da 412 milioni di euro.

Anche se le incognite da qui ai mesi a venire non mancano, soprattutto per la pesante situazione che ancora accompagna lo smaltimento del materiale di scavo contenente arsenico naturale in uscita dal portale nord di Griante in località Ca’ Bianca.

Il nuovo via libera ai lavori - dopo lo stop quasi totale alle opere datato 15 aprile - è da ricondurre al via libera da parte di Regione Lombardia ad altri 150 mila metri cubi di smarino (o materiale di scavo) contenente idrocarburi naturali che da Colonno verrà conferito presso il cantiere Anas della variante di Tirano.

Sessanta tir al giorno

In parole semplici, significa che per almeno quattro mesi bisognerà convivere con il passaggio dei mezzi pesanti (60 al giorno) dalle strettoie tra Colonno e Isola di Ossuccio, con il responsabile della Struttura Territoriale Anas Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco, che inizialmente aveva dato conto di trasporti da e per Tirano fino al 30 giugno.

Il tutto ricordando che i sindaci hanno chiesto di posticipare i viaggi tra le 20 e le 22 e che il prefetto Andrea Polichetti ha detto “no” al trasporto del materiale di scavo nei giorni festivi. Anche qui a lavori ripresi servirà un’ulteriore riflessione per la pacifica convivenza col territorio dopo le problematiche legate ai camion (troppo) veloci nelle strettoie emerse nei mesi scorsi.

Per quanto concerne il nervo scoperto del portale nord di Griante, come anticipato, Anas e impresa hanno evidenziato la necessità di un ulteriore tavolo tecnico, sinonimo di ulteriori approfondimenti soprattutto per i costi legati al solo conferimento dei materiali di scavo contenenti arsenico naturale.

Difficile ipotizzare una ripresa dei lavori a stretto giro. Ma è chiaro che senza norme meno restrittive vicende come quelle dell’arsenico naturale rischiano di compromettere l’intero cantiere, nonostante la buona volontà - come in questo caso - di Anas, impresa ed istituzioni, a cominciare da ministero e Regione.

Da qui alla prossima settimana, il ministro Salvini potrà meglio perimetrale anche questa parte della vicenda, senza dimenticare l’altra questione ad oggi in larga parte irrisolta ovvero la copertura del milione e mezzo di euro necessario a garantire la presenza dei movieri per i prossimi 3 anni.

Anche su questo tema sensibile servono risposte concrete perché senza copertura della spesa il bando europeo da 1 milione e mezzo di euro con l’Amministrazione provinciale come stazione appaltante non può essere attivato. E senza coperture Amministrazione provinciale e Comuni dovranno adottare soluzioni alternative a partire dal 1 agosto, inclusa un’ulteriore proroga del servizio. Insomma, un primo successo (la riattivazione di parte del cantiere) a fronte di altri problemi ancora da affrontare e risolvere. In fretta.

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