Galli (Fai) sulla variante: «Un successo la ripartenza, ma non si scordi l’aspetto ambientale»

L’appello Il manager del Fondo Ambiente Italiano: «La fretta è una cattiva consigliera. Il discorso vale soprattutto per quel concerne il futuro del materiale in uscita dal portale nord di Griante.»

«Spero che l’aspetto ambientale venga tenuto nella debita considerazione anche per quel che concerne la ripresa dei lavori, soprattutto a Griante. Siamo soddisfatti che il cantiere possa ripartire, grazie anche alla mobilitazione innescata dal vostro giornale, ma giustamente preoccupati per ciò che sarà il prosieguo di un’infrastruttura così complessa». Giuliano Francesco Galli, area manager Fai Lombardia Prealpina, ha di fatto ribadito la posizione del Fondo Ambiente Italiano per quel che concerne il tribolato iter delle opere ai due portali della variante della Tremezzina, con un occhio inevitabilmente vigile su ciò che accadrà anzitutto al portale sud di Colonno, considerato che la galleria “Comacina” lambirà la Torre del Soccorso - o Torre del Barbarossa - affacciata sull’isola Comacina dall’alto di Ossuccio e donata al Fai nel 2011. Una galleria che inizialmente doveva essere semi-artificiale e che in base all’ultima istanza progettuale correrà tutta nella pancia della roccia senza bisogno di pertugi sino al torrente Perlana.

«Interpreto il pensiero del Fai dicendo che ben venga la ripresa dei lavori, ma ora è importante che non vengano commessi errori».

L’auspicio

«Ho letto le dichiarazioni di Anas rilasciate a La Provincia circa la costituzione di un Tavolo permanente con l’impresa per dirimere le questioni in essere e che verranno avanti nei mesi e negli anni a venire - sottolinea ancora Galli -. Questa è la strada da seguire, confidando che anche il territorio possa essere informato a dovere sulle diverse dinamiche in atto. La fretta è una cattiva consigliera. Il discorso vale soprattutto per quel concerne il futuro del materiale in uscita dal portale nord di Griante. Arpa in questo contesto non si è ancora espressa sulla nuova richiesta di utilizzare “l’opzione lago” per il conferimento delle terre e delle rocce». «È bene - riprende - che questa soluzione venga approfondita in ogni suo dettaglio per valutare tutte le possibili ripercussioni in ambito ambientale. Per questo dico che il Fai ha la giusta preoccupazione per il prosieguo dei lavori, fermo restando il positivo confronto avuto in fase progettuale con Anas e con i ministeri competenti».

Opera da concludere

Dal 6 maggio il cantiere di Colonno riaprirà dopo tre settimane di stop (quasi) totale alle opere. Ciò significa - ma Anas sarà più esplicita durante il summit di martedì mattina a Villa Gallia - che i camion (60 al giorno sulla carta) torneranno a fare la spola da e per Tirano all’interno delle strettoie tra Colonno e Isola di Ossuccio.

«Ci troviamo nel bel mezzo della stagione turistica e degli eventi. Per questo è importante che cantiere e turismo possano viaggiare senza che uno rallenti l’altro. Determinante in questo contesto il via libera ai movieri per quel che riguarda le ore “di punta” della giornata. Ma, ripeto, l’importante è che si segua una linea ben definita e si concluda l’opera».

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