Sommersi dalle auto, ma Anas dorme. Rischio paralisi

Regina nel caos A maggio 2023 quasi 400mila passaggi. Non siamo pronti: la nuova ordinanza è solo una bozza

I numeri sui passaggi catturati dal varco Ocr (abilitato cioè alla lettura delle targhe) di Spurano di Ossuccio sono impressionanti. Eppure Anas - ente proprietario della statale Regina - dal 2019 (il 2020 fa storia a sé) in poi ha affrontato lo tsunami dei volumi di traffico, pesante e non, opponendo solo flebili contromisure e senza la reale intenzione di gestire in modo pragmatico una situazione che poi è inevitabilmente sfuggita di mano. Fino al 21 giugno dello scorso anno, giorno in cui è stata firmata l’ordinanza in vigore dal 3 luglio per il senso unico dei bus turistici e il divieto diurno di transito dei Tir, l’unica contromisura contro l’assedio di Tir era rappresentata da un’ordinanza sulle fasce orarie regolarmente bypassata. Ordinanza che ai mezzi pesanti che non rispettavano le fasce orarie previste prevedeva 87 euro di sanzione, decurtabili del 20% se pagati entro cinque giorni.

Troppo poco per affrontare - e qui entriamo nel dettaglio dei numeri - i 393.839 passaggi del mese di aprile del 2023 o i 383.538 transiti del mese successivo, quello di maggio. I numeri, forniti dal comandante della polizia locale di Tremezzina Massimo Castelli, sono relativi alle quattro annualità tra il 2019 e il 2023 (l’anno della pandemia, il 2020, non fa testo)

Solo a seguito dei ripetuti blocchi che si erano verificati nei citati mesi di aprile e maggio 2023 era stata presa la decisione di arruolare con i crismi dell’urgenza a partire dal 15 maggio i movieri, che da quel giorno in poi non hanno più abbandonato la statale Regina.

Numeri impressionanti

Il 2023 si è chiuso per la Regina, tenendo come riferimento il varco Ocr di Spurano di Ossuccio, con 4.270.075 passaggi, un dato che va sicuramente arrotondato al rialzo visto che durante l’anno o per manutenzioni programmate o per brevi anomalie alcuni passaggi potrebbero essere sfuggiti. In buona sostanza, a fronte di questi numeri, la Regina ha dovuto fare i conti con quasi 356mila transiti mensili, vale a dire quasi 30mila passaggi su base mensile. Un dato su cui pesa in maniera considerevole il trimestre tra giugno e settembre.

Timori per i prossimi mesi

Al netto dei movieri - su cui (lo ribadiamo) è necessario che Anas garantisca il 100% del dovuto - reclutati grazie a una mobilitazione delle istituzioni a partire dal 15 maggio, il 2023 ha visto l’ordinanza per le “fasce orarie” riproposta (e quasi mai rispettata) e dal 3 luglio l’ordinanza per il senso unico dei bus turistici e per il divieto diurno di transito dei Tir sopra gli 11 metri, poi respinta al mittente a seguito del ricorso presentato dall’Associazione “Sistema Trasporti”. Detto che il mese di agosto del 2023 detiene per distacco il record dei passaggi - ben 491.430, dunque a un’incollatura dalla soglia del mezzo milione -, il trend di crescita è proseguito anche nei primi tre mesi del 2024 e così nel fine settimana di aprile con il picco di 31007 passaggi nel fine settimana del 13 e 14 aprile.

Complessivamente, numeri alla mano, nel primo trimestre dell’anno si sono registrati 33.156 transiti in più rispetto all’analogo periodo del 2023, con il solo mese di marzo in netta controtendenza, a fronte di condizioni meteo decisamente poco clementi. È evidente dunque la bozza di nuova ordinanza annunciata dal responsabile della Struttura Territoriale Lombardia di Anas - l’ingegner Nicola Prisco - durante il Tavolo di coordinamento del 10 aprile a Villa Gallia non potrà rimanere tale ancora a lungo, anche se certo la questione “variante” da martedì in poi sta dominando la scena.

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