Variante bloccata, Anas presa in contropiede

Regina Il consigliere regionale Anna Dotti, già sindaco di Argegno e l’incontro con i vertici dell’ente dopo la clamorosa sospensione dei cantieri

Gli assessorati all’Ambiente ed alle Infrastrutture di Regione Lombardia saranno al fianco di Anas nella determinante partita legata allo smaltimento dello smarino (o materiale di scavo), in primis quello contaminato dall’arsenico in uscita dal portale della Ca’ Bianca a Griante, vero vulnus sotto i profili logistico ed economico per l’avanzamento dei lavori della variante della Tremezzina. Regione che ha già garantito una “finestra” supplementare per l’ulteriore conferimento di smarino a Tirano, in questo caso in uscita dal portale di Colonno, con la presenza di idrocarburi naturali superiori ai limiti di legge.

Fulmine a ciel sereno

E’ quanto emerso al termine di un lungo summit pomeridiano tra la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Anna Dotti (che è stata sindaco di Argegno negli anni della chiusura della Regina per la realizzazione del salto di montone) e i vertici lombardi di Anas, a cominciare dal responsabile della Struttura Territoriale Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco e il “rup” dei lavori della variante, l’ingegner Giancarlo Luongo. Incontro che si è tenuto presso la sede milanese di Anas.

«La lettera del Consorzio Stabile Sis (in cui è stato formalizzato lo stop alle lavorazioni divenute particolarmente onerose, ndr.) è stata accolta come un fulmine a ciel sereno da Anas. L’obiettivo è ora trovare un’intesa con l’impresa durante l’incontro di martedì al ministero delle Infrastrutture. Da parte di Anas c’è la massima disponibilità a risolvere le problematiche in essere», ha confermato Anna Dotti al termine del vertice.

La stessa Anas ha rimarcato come al momento alcune lavorazioni proseguano all’interno del cantiere della variante, anche se certo da venerdì mancano all’appello le “volate” tramite esplosivo con annesso conferimento dei materiali di scavo.

Tra le opere previste a Colonno figurano la realizzazione delle vasche di raccolta delle acque all’interno del salto di montone e così l’impermeabilizzazione dei nuovi tratti di galleria principale, che è stata scavata per poco più di 310 metri su 3 chilometri e mezzo. Ma la vera partita si gioca sul conferimento dei materiali di scavo, con Regione Lombardia che - come rimarcato da Anna Dotti - «garantirà tutto il supporto possibile attraverso i due assessorati competenti (Ambiente e Infrastrutture) per snellire le procedure e soprattutto per individuare siti idonei per conferire in tempi celeri i materiali “contaminati».

Niente esplosivo

Quanto all’iter generale della variante, a questo punto rallentato dallo stop alle volate tramite esplosivo, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia ha riproposto con vigore il tema del conferimento a lago dei materiali di scavo, opportunatamente lavorati, sul modello di quanto avverrà oltreconfine per il secondo “tubo” del tunnel autostradale del Gottardo (il riferimento è al lago dei Quattro Cantoni).

«Ho trovato massima apertura da parte di Anas su questa importante partita. Bisognerà confrontarsi nuovamente con Arpa, che comunque è espressione regionale. E’ una partita che va riaperta in tempi celeri d’intesa con Anas e ministero - la chiosa della consigliera di Fratelli d’Italia -. Da parte mia c’è la massima disponibilità a promuovere un nuovo confronto operativo tra tutti i soggetti coinvolti a stretto giro».

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