Variante, l’andamento lento degli scavi

Numeri Nei due anni di cantiere realizzati 1.380 metri di gallerie dei 15.300 totali: solo 4 metri al giorno. Anche di questo problema si parlerà nel vertice di martedì a Roma. E non verrà usata la superfresa Tbm

In due anni di lavori sulla Variante della Tremezzina sono stati scavati 1.380 metri di galleria rispetto ai 15.300 totali da realizzare. Il 9%, a fare i ragionieri. Un dato che da solo palesa le difficoltà con cui ha dovuto fare i conti la “fase due” dei lavori, quella post 5 aprile 2022 in poi, dopo la riapertura della Regina.

Intorno al tavolo

Se ne parlerà nell’incontro in calendario martedì a Roma tra ministero delle Infrastrutture, Anas e Consorzio Sis (vincitore dell’appalto) dopo la notizia del clamoroso fermo (quasi) totale dei lavori partito lunedì. Fermo deciso per l’impennata dei costi.

Uno dei dati filtrati in queste ore riguarda appunto il computo totale degli scavi effettuati in corrispondenza dei due portali (Colonno e Griante) sulle tre gallerie principale, di servizio e salto di montone: 1,38 chilometri rispetto ai 15,3 previsti.

In buona sostanza, l’avanzamento è stato di circa 4 metri al giorno, il che lascia intendere come il ritmo di queste lavorazioni strategiche sia rimasto blando - pur a fronte di qualche accelerazione - sino al fermo totale delle esplosioni a partire da venerdì scorso. Stop evidente a tutti, dato che sono scomparsi tutti i camion pieni di materiale diretti da Colonno a Tirano.

I motivi di questo basso ritmo sono da ricondurre al fermo degli scavi a Colonno per tre mesi - a causa del ritrovamento di idrocarburi naturali - e alle traversie che da novembre hanno interessato il portale nord di Griante, a causa dell’elevata concentrazione di arsenico nei materiali di scavo.

Al momento la galleria principale “Comacina” - lunga 3 chilometri e mezzo - risulta completata per 330 metri, mentre la galleria di servizio è stata scavata per quasi 500 metri. A questo vanno aggiunti i 231 metri del “salto di montone”. A Griante invece il “salto di montone” è avanzato per 73 metri, mentre la galleria di servizio - sospesa da novembre - è avanzata per circa 200 metri. Gli scavi alla galleria principale a Griante non sono nemmeno iniziati.

E pensare che un aspetto qualificante del cantiere era rappresentato dall’utilizzo nella galleria di servizio a Colonno, ovvero della “Tbm”, la fresa meccanica a piena sezione che rappresentava uno dei “pezzi forti”.

Metodo tradizionale

Già al Tavolo del 5 febbraio, Anas aveva fatto sapere che la “Tbm” non sarebbe stata utilizzata e che anche le lavorazioni della galleria di servizio verranno effettuate senza fresa, ma con metodo tradizionale, quindi con le volate tramite esplosivo. Tbm che avrebbe dovuto portare un criterio migliorativo nelle economie generali legate all’appalto. Tutti questi elementi peseranno sul tavolo delle trattative martedì prossimo.

Va poi ribadito un concetto fondamentale: un’eventuale ripresa su larga scala dei lavori potrà avvenire solo nel momento in cui l’impresa (il Consorzio Sis) avrà una prospettiva a lungo termine di “produzione media efficace”, cioè redditizia. Fino ad allora sarà tutto fermo, ad eccezione di due turni da una decina di maestranze ciascuno per lavorazioni in galleria.

E pur con tutte queste traversie, ufficialmente la data di fine lavori della variante resta confermata al 10 aprile 2028.

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