Albiolo, no alla costruzione di 100 appartamenti in via Manzoni

Ambiente Dopo sedici anni di controversie, il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune. Una superficie di 18mila metri quadrati considerata un «corridoio ecologico e paesistico»

Rimane verde e a destinazione agricola l’area a prati fioriti e a boschi di latifoglie compresa tra via Manzoni e via Magistri Cumacini: l’ha deciso il Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comune per otto punti su nove ed ha respinto l’appello dell’Impresa “Francesco Ciceri Costruzioni Spa” proprietaria dei 18mila metri quadrati oggetto della contesa.

È una contesa in corso da sedici anni, ha impegnato tre giunte e tre consigli comunali successivi; nel 2008 era stata esaminata dal Tar, Tribunale amministrativo regionale che aveva dato ragione al costruttore con sentenza depositata dieci anni dopo e nel frattempo sono subentrate varianti al piano di governo del territorio, stralci, trattative sfumate, osservazioni e controdeduzioni. E il ricorso del Comune al Consiglio di Stato.

Il principio generale

Che, alla fine, l’ha data vinta proprio al Comune e che, nella sentenza, richiama un principio valido per tutti: un’amministrazione ha facoltà e poteri di cambiare precedenti atti pianificatori del proprio territorio, chiarendone le motivazioni.

«Salvo errori ed illogicità, la pianificazione è espressione di un’amplissima valutazione discrezionale, insindacabile nel merito», scrivono i giudici dello Stato.

«Scelte illogiche ed irragionevoli, andate oltre i limiti della discrezionalità pianificatoria», sosteneva il costruttore che aveva individuato una serie di errori sull’insediamento abitativo, confrontava la propria area con altre zone limitrofe edificate e contestava il “metti e togli” della proprietà nel Parco locale di interesse sovracomunale, Plis, Valle del Lura. Su questo punto, il Consiglio di Stato gli ha dato ragione: se non è parco, non è inviolabile. Per il Comune, è intoccabile.

Tutto cominciò nel 2008

«Tutto cominciò nel 2008, con l’approvazione del piano di governo del territorio da parte dell’amministrazione di Roberto Clerici – rievoca il sindaco Rodolfo Civelli che termina il suo mandato decennale – Per la qualità paesistica ed ambientale dell’area, sorgente di biodiversità, ricca dal punto di vista morfologico e corridoio ecologico, fu trasformata da zona edificabile in ambito agricolo di interesse paesistico - ambientale. L’impresa intendeva costruire cento appartamenti e non ci sarebbe stato neppure l’accesso. Abbiamo tenuto duro e siamo soddisfatti per la sentenza del Consiglio di Stato. Le domande di abitazioni avranno risposta in altro modo, non nella cancellazione di un alto valore ambientale».

Anche l’amministrazione di Mario Bernasconi tra il 2009 e il 2014 ha confermato l’ambito agricolo di interesse paesistico - ambientale: «Certo - sostiene Bernasconi, ancora candidato per il Comune - Ma eravamo disposti a mediare, considerando l’attività economica dell’impresa e le esigenze della popolazione: qualche villetta ci poteva stare. Ma non è stato trovato un punto d’incontro».

Nessun punto d’incontro, per il sindaco Civelli: « Sull’ambiente - conclude - non ci possono essere compromessi ».

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