Tutti i giorni avanti e indietro dal confine: la polizia arresta due corrieri della droga

L’indagine L’auto partiva da Meda con carichi tra i 700 e gli 800 grammi di eroina o cocaina. Viaggi quotidiani verso Ticino e cantoni interni. In manette uno straniero e un uomo di Appiano

I viaggi erano quotidiani. Ed anche l’organizzazione del traffico di droga seguiva uno schema pianificato e consolidato. L’auto, una Lancia Delta, veniva riempita cocaina ed eroina a Meda, a pochi passi dal confine con Cabiate. Poi si metteva in autostrada, percorreva la A9 fino all’uscita di Monte Olimpino, scendeva verso il valico di Maslianico, entrava in Svizzera e poi riprendeva a viaggiare in autostrada rientrando a Chiasso. Il punto di arrivo poteva variare: Lugano, Bellinzona, in generale tutto il Canton Ticino ma anche San Gallo, Thun e il resto del Bernese. Quello che non variava era il quantitativo di droga, sempre ingente, compreso tra i 700 e gli 800 grammi per volta, per un controvalore sul mercato dello spaccio che poteva toccare anche i 40mila euro a viaggio, visto che cocaina e eroina venivano piazzate sul mercato ad un prezzo mediamente intorno al 50 euro a grammo.

Tutto sotto sequestro

Ha un peso specifico davvero importante l’operazione della squadra Mobile di Como che si è conclusa, in queste ore, con l’arresto di due persone trovate in possesso, nel corso di un blitz, di quasi cinque chili di droga, per la precisione 3.800 grammi di eroina e 990 grammi di cocaina, più 15mila euro in contanti, decine di chili di sostanza da taglio, ed anche (curiosità) stampini in rame che non erano utilizzati per confezionare dolci bensì panetti di droga da nascondere poi nel doppio fondo della Lancia Delta utilizzata per i viaggi.

Tutto il grande quantitativo di sostanza stupefacente è stato posto sotto sequestro. Sul mercato sarebbe stata rivenduta – sempre tenendo presente i 50 euro al grammo come valore meglio – ad una cifra vicina ai 250mila euro. In manette sono finiti un uomo di 47 anni di Appiano Gentile, Andrea Riccio, ed un albanese di 33 anni residente a Meda, Ardit Bullunga. I due nelle prossime ore verranno sentiti dal giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo, in un fascicolo che è coordinato dal pm Simona De Salvo. Gli uomini della Mobile ritengono così di aver sgominato un grosso giro di esportazione verso il Canton Ticino e il resto della Svizzera – tutto lo stupefacente sequestrato era destinato alla Confederazione Elvetica – che aveva la base operativa in quella Lancia Delta che era utilizzata anche come cassaforte per metterci i contanti, oltre che lo stupefacente. Le spedizioni venivano invece preparate a Meda dove l’auto veniva di volta in volta svuotata di soldi e imbottita di droga per poi partire alla volta del Confine.

I primi sospetti

Era l’italiano, quotidianamente, a farsi carico dei viaggi. Arrivava a Meda, prendeva l’auto e poi raggiungeva Maslianico, qualche volta anche Ronago, più raramente passava anche da Brogeda, senza nemmeno uscire dall’autostrada. Ad insospettire gli uomini della squadra Mobile era stata proprio questa assiduità di viaggi senza alcun apparente motivo. Il blitz è scattato questa settimana. I due avevano intuito di essere nel mirino perché improvvisamente avevano cambiato le abitudini, ritrovandosi nei pressi di un bar di Figino Serenza. I poliziotti hanno capito che qualcosa non andava e hanno fatto scattare l’operazione non rimanendo a mani vuote.

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