Arriva un’altra estate rovente: attenti ai colpi di calore

L’innalzamento delle temperature può avere ripercussioni negative sulla salute non solo di bambini e anziani - Prime richieste di soccorso al 118. Il medico: «Le conseguenze dei malesseri legati al caldo possono essere serie»

Le temperature elevate di questi giorni hanno già portato ai primi malori nel Comasco, anche con richieste di soccorso. Le previsioni parlano di un’estate rovente, per questo è importante prestare la massima attenzione, in quanto il clima eccessivamente caldo può avere ripercussioni negative per la salute. Bambini, lavoratori esposti all’ambiente aperto per diverse ore del giorno, anziani e i pazienti cronici sono senza dubbio tra le fasce più a rischio, ma il pericolo del “colpo di calore” vale per tutti.

«Le conseguenze di un malessere legato al caldo possono essere di diversa tipologia, alcune anche serie – spiega Marco Paiella, responsabile del 118 di Como – la persona può, ad esempio, avvertire stanchezza, affaticamento, dolori muscolari, fino ad arrivare a delle situazioni con nausea, vomito, dolori addominali, sudorazione profusa, o condizioni più gravi di alterazione dello stato di coscienza, fino al coma come nel cosiddetto “colpo di calore” in cui, per l’esposizione alle elevate temperature ambientali, la temperatura corporea può raggiungere valori superiori a 40 gradi».

Occhio a stanchezza, affaticamento e dolori muscolari

Gli anziani, in particolare, devono prestare attenzione alle temperature elevate. Questo perché la loro risposta fisiologica nei confronti del caldo potrebbe essere meno efficiente rispetto alla popolazione più giovane. Bisogna anche tenere conto che gli anziani potrebbero avere problemi di salute a carico del sistema cardiocircolatorio e respiratorio.

«Non dimentichiamo che tra i soggetti più a rischio ci sono anche i bambini - aggiunge lo specialista - Nei piccoli i sistemi di termoregolazione, quelli che consentono all’organismo di adattarsi alle condizioni climatiche, sono meno efficienti rispetto agli adulti». I bambini, inoltre, non sempre sono in grado di comunicare un disagio legato al caldo, ecco perché è fondamentale essere molto attenti nei loro confronti e monitorarli. Va detto anche che tutti dobbiamo fare attenzione al caldo intenso, specialmente se questo si protrae per più giorni. Situazione che si sta già verificando in questa fine giugno e che secondo gli esperti meteo si ripeterà per tutta l’estate. Cosa fare in queste situazioni? La prima regola si conferma quella di una corretta idratazione bevendo acqua a sufficienza, in modo da ripristinare i liquidi persi anche con la sudorazione. Oltre all’assunzione di acqua è possibile anche un’integrazione con sali minerali, magari chiedendo consiglio al proprio medico di assistenza primaria.

Indossare indumenti traspiranti è utile per favorire la dispersione del calore corporeo, così come soggiornare in ambienti ventilati. Un aiuto può venire anche da docce di acqua tiepida, così come il lavaggio del viso e delle estremità. Per l’alimentazione il consiglio è di fare pasti leggeri e regolari nell’arco della giornata, preferendo frutta e verdure di stagione, limitando l’assunzione di cibi molto elaborati ed un eccesso di assunzione calorica. Limitare anche il consumo di alcolici.

«Tra i soggetti più a rischio anche i bambini»

Aria condizionata e ventilatori sono utili ma senza esagerare. In automobile, ad esempio, bisogna fare attenzione alla differenza tra la temperatura interna del veicolo e quella esterna. L’ideale è di non superare una differenza di 6-8 gradi. Il rischio è che all’uscita dall’auto, con l’improvvisa esposizione ad una temperatura esterna elevata, si possa avere un malore.

Cosa si intende per colpo di calore? «Il colpo di calore – precisa Paiella - è caratterizzato da innalzamento della temperatura corporea fino a superare i 40°, la cute è calda ed arrossata, può presentarsi intensa cefalea ma anche una compromissione dello stato di coscienza fino allo stato di coma. Si tratta, quest’ultima condizione, di una vera emergenza sanitaria che in alcuni casi si spinge fino all’arresto cardiocircolatoria della persona». Alla comparsa dei primi segni o sintomi di eccessiva esposizione al caldo, la persona va spostata all’ombra, fatta sdraiare e vanno slacciati gli indumenti troppo stretti. Si tratta di semplici gesti che possono essere di aiuto, con l’attenzione a mantenere sempre monitorati i segni vitali, ovvero la risposta alla chiamata e la presenza di attività respiratoria. Se la situazione non dovesse migliorare a, bisogna chiamare il 112. Con il caldo intenso anche un tuffo nel lago, al mare o in piscina può rivelarsi pericoloso. Drammatici fatti di cronaca accaduti anche nel comasco ne sono purtroppo la testimonianza. La differenza di temperatura tra esterno ed ambiente acquatico, infatti, può essere di parecchi gradi, ecco perché è necessario fare molta attenzione a quando ci si immerge in acqua.

«Anche un tuffo nel lago può rivelarsi pericoloso»

Lo sbalzo termico, come sottolinea il medico, può causare uno squilibrio a carico del sistema cardio circolatorio che può portare a perdita di coscienza ed all’arresto cardiaco. L’indicazione è così quella di entrare gradatamente in acqua, immergendo progressivamente il corpo. Questo consente all’organismo umano di adattarsi alla variazione termica tra ambiente esterno ed ambiente acquatico e fargli recepire in modo graduale lo sbalzo termico.

Altra indicazione è quella di mantenere una adeguata distanza dai pasti, fino ad astenersi da attività natatoria o balneazione se si sono effettuati pranzi copiosi ricchi di grassi. Se si sono bevuti alcolici bisogna astenersi dalla balneazione. Gli alcolici, infatti, possono avere un effetto stordente con una ridotta capacità dell’organismo di reagire anche dal punto di vista dello stato di coscienza. Al mare, al lago, in piscina o comunque quando si vuole fare una nuotata, è meglio preferire altre tipologie di alimentazione, prediligendo pasti leggeri a partire già dalla prima colazione.

Molti sportivi, anche nelle giornate più calde, non si sottraggono all’attività all’aria aperta. Anche in questo caso però, come ricorda Marco Paiella, è necessario prestare attenzione. «Praticare sport all’aperto nelle ore più calde, ad esempio – aggiunge - può essere nocivo anche per persone in buone condizioni fisiche, che potrebbero essere colpite da malori. Tra i più esposti ci sono i podisti e i ciclisti che sarebbe meglio praticassero la loro attività al di fuori delle ore centrali. Per loro vale il consiglio di un’adeguata idratazione con bevande fresche ma non particolarmente fredde, dotandosi di una scorta disponibile durante l’attività sportiva».

In montagna o in moto

I malori da caldo possono verificarsi anche in montagna, durante il trekking o l’arrampicata. L’esposizione al sole e l’impegno fisico sono condizioni determinanti, così come una insufficiente idratazione o alimentazione o l’impreparazione fisica preliminare sono elementi favorenti. «Il soccorso in ambiente impervio – ricorda Paiella - può risultare più complesso e richiedere tempi lunghi, quindi, è importante essere previdenti ed evitare escursioni impegnative su terreni difficili, se non si è in condizioni fisiche adeguate».

Con il caldo non si deve sottovalutare la situazione anche mentre si circola in sella alla moto. In questo caso, l’invito è a non dimenticare la giusta attrezzatura, nonostante le elevate temperature. «È importante – conclude il medico - utilizzare un abbigliamento protettivo idoneo nonostante le alte temperature. La rinuncia a giacche e pantaloni protettivi, infatti, può portare a conseguenze serie anche in caso di cadute o piccoli incidenti. L’indicazione è anche a preferire il casco integrale per garantire protezione anche al volto, facendo la differenza negli esiti di un trauma».

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