Attenzione alla montagna: i pericoli di ghiaccio e neve

Gli appassionati non rinunciano alle escursioni neppure con le basse temperature. Dal rischio di traumi all’ipotermia fino ai pericoli per il cuore

Gli amanti della montagna non rinunciano a gite e escursioni neanche con le basse temperature. È però molto importante fare attenzione. Il ghiaccio e il freddo, ma anche i terreni impervi, possono essere nemici della salute, ecco perché non bisogna mai dimenticarsi della prevenzione. Anche in città il ghiaccio può rivelarsi pericoloso. Dal 118 di Como un invito a prestare sempre prudenza. Sottovalutare il rischio o pensare di essere estremamente confidenti con gli ambienti montani, infatti, potrebbe rivelarsi davvero pericoloso.

«I pericoli in montagna possono essere di svariate tipologie – spiega Marco Paiella, responsabile del 118 di Como – dai traumi minori come distorsioni o ferite di lieve entità, fino a situazioni più gravi come fratture, traumi importanti ed ipotermia». La prima cosa da fare, quando si decide di fare un’escursione in montagna, è quella di non affrontare mai la stessa con leggerezza.

L’attrezzatura adeguata

«È importante valutare le condizioni meteo e non dare per scontato che queste non possano peggiorare nel corso della giornata, cosi come valutare attentamente il tipo di abbigliamento da indossare in base alla tipologia di terreno, la quota da raggiungere e la presunta durata dell’escursione, ma anche se la propria preparazione è adeguata rispetto alla difficoltà del terreno». Questo vale sia nel periodo invernale con temperature rigide freddo che in quello estivo con temperature estremamente alte. Scegliere un’attrezzatura adeguata è un altro requisito fondamentale e informare sempre amici e familiari di dove si sta andando.

Sul percorso, magari ricoperto dalla neve fresca, potrebbero esserci delle lastre di ghiaccio che potrebbero rivelarsi insidiose, soprattutto su un terreno montuoso in aree isolate. «I traumi possono essere di diverso tipo – aggiunge Paiella – come le distorsioni a polso, ginocchia e caviglia che fortunatamente solitamente si risolvono con l’applicazione di ghiaccio e con l’uso di antiinfiammatori, ma in alcuni casi possono verificarsi delle lesioni ai legamenti. Non sono rare anche le fratture e i traumi alla testa». Cadute, urti sulle pareti rocciose o cadute di sassi possono così causare lesioni su tutto il corpo. Ci si può infortunare ai legamenti, fratturare le ossa o ledere i muscoli e i vasi sanguigni. Ma tra i rischi possono esserci anche problemi cardiovascolari come l’infarto, ictus o ipoglicemia. Ecco perché è importante tenere presente anche il proprio stato di salute generale.

Una lastra di ghiaccio o un ostacolo sul percorso potrebbero anche far scivolare l’escursionista di alcuni metri, magari in un luogo impervio e di difficile localizzazione alla richiesta di soccorso. «I rischi in questi casi possono essere anche letali – spiega ancora il medico –, tra questi c’è l’ipotermia, una condizione di emergenza in cui il corpo perde pericolosamente temperatura fino a scendere al di sotto dei 35 gradi e a queste temperature il cuore, il sistema nervoso e gli altri organi non riescono a funzionare correttamente». Tra i sintomi principali ci sono brividi, capogiri, nausea, difficoltà respiratorie e di comunicazione, confusione e nei casi più gravi la perdita di conoscenza. In attesa dei soccorsi la persona andrebbe avvolta con capi caldi e antivento. Anche le lesioni da congelamento possono essere pericolose per la salute e difficili da trattare.

Nel caso di un infortunio o di un pericolo è sempre importante chiamare tempestivamente i soccorsi, ecco perché tra le raccomandazioni dell’esperto c’è quella di partire sempre con il telefono cellulare carico. «In caso di richiesta di soccorso al 112 perché ci si è persi o perché c’è stato un incidente in montagna – dice - ai fini di un’individuazione tempestiva, è fondamentale comunicare il punto di partenza e per quanto tempo si è camminato». Importante, per aiutare i soccorsi nella localizzazione, aver scaricato sul proprio telefono cellulare l’app Where Are U che consente di effettuare una chiamata di emergenza con il contestuale invio della posizione esatta del chiamante. Sul sito di Areu (www.areu.lombardia.it) sono disponibili tutte le informazioni sull’app per l’emergenza.

«Oltre a una preparazione fisica e tecnica adeguata – prosegue il medico – è importante anche una preparazione mentale. Alcune tipologie di escursioni, infatti, possono essere molto impegnative e quando ci si trova di fronte a una situazione di pericolo, l’ansia e l’agitazione possono prendere il sopravvento, portando a decisioni sbagliate. Penso, ad esempio, a una persona che si ritrova in un luogo che non conosce e si rende conto che il tragitto è troppo insidioso. Meglio chiedere aiuto piuttosto che improvvisare e proseguire».

Attenzione alle cadute

Il freddo, il ghiaccio e la neve possono essere insidiosi anche in città. «Con l’arrivo della stagione fredda le cadute per il ghiaccio sono frequenti – prosegue Paiella – nella maggior parte dei casi le conseguenze si limitano a dei traumi, ma in altri possono verificarsi delle fratture che, a seconda dell’età del paziente, possono avere anche delle complicazioni serie». Ad esempio un ematoma che in un soggetto giovane generalmente non ha conseguenze, in un paziente anziano, invece, potrebbe avere esiti ben diversi.

Le cadute legate a lastre di ghiaccio sul manto stradale solitamente si verificano tra le 8 e le 10 o tra le 18 e le 20, quando le persone escono da casa per andare al lavoro e viceversa. «La prima regola per evitare di cadere è fare molta attenzione e di non distrarsi quando si cammina – aggiunge – Sarebbe anche opportuno non uscire in giornate ghiacciate se non è veramente necessario, soprattutto per quanto riguarda gli anziani. L’uso di calzature idonee è un’altra regola da seguire quando su strade e marciapiedi c’è il rischio di incorrere in neve o lastre di ghiaccio».

Durante la stagione fredda si deve fare attenzione anche quando si fa sport. Chi pratica attività all’aperto, oltre a eseguire un adeguato riscaldamento muscolare per scongiurare il rischio di problemi legati alle basse temperature, deve comunque fare attenzione a lastre di ghiaccio su strade e marciapiedi. Stessa cosa per gli appassionati della bicicletta.

La vasocostrizione

Ma in caso di caduta sul ghiaccio è sempre necessario chiamare il 112 quando? «No, dipende dalle conseguenze della scivolata – conferma il responsabile comasco del 118 – se ci si rialza senza problemi non è necessario richiedere l’intervento dell’ambulanza, ma è comunque consigliabile rivolgersi al proprio medico di famiglia se il dolore persiste. Nel caso in cui la persona è particolarmente dolorante e non riesce a rialzarsi, allora è meglio chiedere l’intervento degli operatori sanitari». Gli esiti di un trauma alla testa, seppur di lieve entità, vanno comunque tenuti sotto controllo. Se si presentano nausea e vomito ci si deve rivolgere subito al pronto soccorso.

Altro aspetto da non sottovalutare è quello di mettersi a spalare la neve, magari per liberare vialetti e ingressi di casa. «Le persone con problemi cardiovascolari, ad esempio, devono prestare massima attenzione – conclude il medico – il freddo, infatti, provoca vasocostrizione e di conseguenza l’incremento della pressione e della frequenza cardiaca. Tutto questo, associato magari a pasti abbondanti, alcol e alla fatica di spalare la neve, in soggetti predisposti può aumentare il rischio di infarto».

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