2028

Il giochino di ieri, praticato in tutti gli uffici tra tante risate e qualche singhiozzo, consisteva nel calcolare il proprio anno di pensionamento secondo le regole imposte dalla manovra Monti. Niente di più facile, visto che bastava compilare un paio di campi nella tabella pubblicata da un sito e premere l’apposito bottone.

Nel mio caso, la risposta è stata: 2028. Già che ero in Rete sono andato a vedere che cosa ci aspetta per quell’anno: dopo tutto, raggiunta la pensione, prevedo di poter disporre di un certo tempo libero.
Ho scoperto che, al momento, è previsto il passaggio di due asteroidi: il 26 giugno e il 26 ottobre. Transiteranno uno a 248.000 km dalla Terra e l’altro a 930.000. Interessante, ma non credo occorra prenotare. Per il resto, niente: ancora non si sa quando sarà il Festival di Sanremo e quando incomincerà il campionato di calcio. Sarebbe troppo pretendere, visto che mancano ancora 16 anni: vuol dire che un ovulo concepito oggi per il 2028 sarà già in grado di indossare i pantaloni con la vita alle ginocchia.

Da piccolo, immaginavo anni come il 2028 molto simili al cartone animato "I pronipoti" di Hanna e Barbera, con la famigliola che vive nella casa futuristica in compagnia di una cameriera-robot. Oggi so che quelle erano fantasie e che il 2028 non sarà così: più banalmente, sarà l’anno della mia pensione. Se ci arrivo, faccio il giro della città in astronave a clacson spiegato.

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