Adotta un moderato

Adotta un moderato

Nel vicinato, siccome siamo tutti persone sensibili e perbene, abbiamo organizzato un servizio di volontariato. Ce n'era assoluto bisogno, visto quanto si legge ogni giorno nei giornali. Tutta questa gente sbandata, confusa, priva di sostentamento, di risorse e di garanzie: non si può restare insensibili al grido di dolore che sale dai fratelli in difficoltà.

Così, già sabato pomeriggio molti di noi erano in giro ad attaccare manifesti per il paese con gli estremi della campagna di solidarietà: numero verde (fornito da un vicino che ha un telefono di quel colore), conto corrente e, soprattutto, lo slogan della campagna: “Adotta un moderato”.

Devo dire che a me personalmente non è ancora capitato di incontrare uno di questi disperati: a giudicare dai reportage di stampa e tv, devono essere tanti e messi male. E' diventato il problema del giorno: bisogna trovare una casa per i moderati. Qualcuno ha chiesto a Monti di ospitarli ma, francamente, non si vede come il Professore possa accamparli tutti quanti nelle sue proprietà, pur ampie e confortevoli che siano. Altri, non pochi, hanno proposto di prenderne un poco ciascuno, come si fa con i profughi. In questo modo, sparpagliati qui e là, finirebbero per pesare meno sulla collettività. Contro questa idea si è subito levata un'obiezione senz'altro legittima: i moderati diventano interessanti e utili quando fanno massa, non quando si disperdono in tutte le direzioni. Ecco allora - e arriviamo al nocciolo della questione - che bisogna trovare loro un leader. Un leader come quelli che si intendono oggi: fatto e finito, pronto all'uso; anzi, al voto.

Sarà interessante vedere come andrà a finire, purché si faccia in fretta: questo vagare dei moderati come anime in pena è veramente straziante. Finirà che ce li ritroveremo, la notte, sotto le finestre a ululare disperati. Non perché manca loro un leader, si badi: piuttosto perché nessuno ha la decenza di lasciare che se lo scelgano da soli.

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