Ancora più Renato

Non seguo i talk show ma devo confessare che non resisto a seguirne qualche spezzone quando, tra gli ospiti, figura Renato Brunetta. L'ex ministro per la verità compare spesso, quindi di filmati ne vedo parecchi e da tutti ricavo la stessa impressione: Brunetta è un personaggio straordinario.

Egli divide il pubblico, ma è una divisione che in fondo unisce. Da una parte c'è chi lo ama e dall'altra chi ama odiarlo: entrambi gli schieramenti non possono farne a meno. Osservando il suo ultimi exploit a “Ballarò”, in cui se l'è presa con il giornalista-presentatore Giannini accusandolo di far polemica con lui dopo averlo invitato “piagnucolando”, Brunetta ha rivelato la sua vera natura di calamita televisiva. Egli, per cominciare, si considera al centro del mondo (“mi hai messo intorno un parterre fazioso” dice, quando a ben vedere anche gli altri ospiti potrebbero lamentare equivalente partigianeria) e poi rivendica a sé un singolare equilibrio di saggezza: se chi lo contraddice è più giovane di lui, egli ne sottolinea l'inesperienza e l'impreparazione, se è più anziano, lo liquida come un pensionato distaccato dalla realtà. Questo fa di lui un grande egocentrico, degno della migliore tradizione teatrale: irruente quanto una maschera della commedia dell'arte, debordante come un personaggio di Molière.

Non esito a dire che spererei di vederlo anche più spesso in tv. La gente si abituerebbe a lui come si abitua ai personaggi della tradizione popolare: perdonando egoismo e sbruffonate in cambio di un poco di buonumore. C'è tanto da imparare da Brunetta: non per quello che dice nei talk show (che non ha nessuna importanza, così come in quei contesti artificiali e privi di riscontri, non ha rilievo ciò che dice chiunque altro) ma per come si comporta. Egli offre al Paese l'educativo esempio del teatro che, attraverso il grottesco, rivela i tratti più sotterranei ed eterni dell'animo umano. E finalmente introduce il concetto che il talk show è solo uno spettacolo e, come tale, prima o poi finisce.

© RIPRODUZIONE RISERVATA