Aniello Miranda

Aniello Miranda. Scrivo per prima cosa questo nome e quindi mi accingo a spiegare il perché. Tra tutte le celebrazioni, le ricorrenze e gli anniversari che affollano il calendario dovremmo proprio fare spazio per dedicare un giorno ad Aniello Miranda. Arrivo a dire che a lui andrebbe dedicata la giornata più importante dell'anno: la Giornata nazionale contro l'idiozia. Anzi, mettiamola con più franchezza: la Giornata nazionale contro gli idioti.

Questo non perché Aniello Miranda fosse un idiota. Al contrario: egli è il simbolo di tutte le vittime degli idioti. Il signor Miranda è morto sabato mattina a 48 anni a bordo della sua Panda sulla Tangenziale di Napoli, investito da un tale – di cui non farò il nome perché lui merita invece un rapido oblio – che, ubriaco al volante, percorreva l'arteria stradale contromano.

La morte per stupidità è la più ingiusta che si possa immaginare. Eppure è così dolorosamente frequente. Davvero bisognerebbe combatterla con tutte le nostre forze perché lo stupido non solo fa male a se stesso – danno molto relativo -: lo stupido uccide il prossimo suo. Purtroppo la difficoltà in questa battaglia sta nel fatto che nessuno di noi è mai disposto a riconoscere che, di tanto in tanto, si comporta da stupido. Non stupido quanto l'ubriaco in tangenziale, d'accordo, ma stupido abbastanza. Gli stupidi sono sempre gli altri e tocca a loro cambiare atteggiamento: noi siamo sempre nel giusto e nel ragionevole.

Se invece ci imprimessimo bene in testa il nome di Aniello Miranda e lo collegassimo a una tragica, ingiusta, criminale morte per stupidità avremmo sempre presente quanto è pericoloso comportarsi da imbecilli. E non solo al volante: in famiglia, soprattutto, sul lavoro anche, e perfino alla tastiera del computer, quando un commento intollerante, violento, tendenzioso o semplicemente volgare sembra premere per venire alla luce. Aniello Miranda dovrebbe essere un mantra: un nome quasi religioso, da ripetere e ripetere ancora, pregando il cielo che ci redima da questa ormai insostenibile imbecillità.

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