Antico flauto

Antico flauto

La musica è, tra le attività dell'uomo, la più particolare. E' l'unico linguaggio astratto che comprendiamo. Non solo: è l'unico linguaggio astratto che tutti comprendiamo, da Est a Ovest, da Nord a Sud, da Rifondazione a Santanché. Ora scopriamo che è anche un linguaggio molto antico. Ne fanno fede due flauti ritrovati in una caverna nel Sud della Germania e che gli scienziati catalogano come “gli strumenti musicali più antichi conosciuti al mondo”. Vecchi, non c'è dubbio, sono vecchi: risalgono addirittura a 42 o 43mila anni fa.

Questa scoperta spinge una luce di civiltà - anzi, diffonde un melodioso suono di cultura - in epoche che, a naso, abbiamo sempre considerato pressoché animalesche. Ritirati nelle loro caverne, gli uomini, secondo una diffusa visione, facevano poco altro che sopravvivere: forse tra loro scoppiava qualche baruffa, qualche selvaggia recriminazione espressa a grugniti, pianti, e strida isteriche. Tipo l'Isola dei Famosi, per capirci.

Scopriamo che non è vero. Ben più civilizzati rispetto al palinsesto di Raidue, gli uomini della preistoria si prendevano la briga di cacciare il mammut per ricavare dalle sue zanne, nonostante le vibrate proteste dell'animale, un esile flauto da cui estrarre, nelle lunghe e buie notti, suoni adatti a consolare la loro acerba anima. L'idea che da quei rozzi rifugi, da quelle anguste caverne potesse provenire, nel cuore più nero della notte, un'esile melodia, è quasi commovente.

Nella grotta tedesca, gli archeologi hanno trovato due esemplari di flauto. La cosa però non è del tutto certa: un'altra ipotesi è che potrebbe trattarsi di un unico flauto spaccato con rabbia a metà. Il che, pensateci, riporterebbe alla preistoria le difficoltà, i fiaschi, perfino la violenta incomprensione del pubblico tipici degli esordi di ogni vero artista

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